martedì 26 maggio 2020

AL DI LÀ DELLA FINESTRA




Racconta... mi diceva Lei con gli occhi lucidi, e la Sua mamma accanto... si, continua, racconti così bene.
Erano commosse entrambe per quella che sembrava una fiaba dall'inizio triste, di una vicenda lunga ma con lieto fine, visto che ero lì, in quel momento a raccontare.
Pian piano da sfiduciate furono più serene, presero forza dalle parole, la mia esperienza condivisa diventò premessa per una nuova pagina di un'altra storia.
Non so perché mi è tornato questo ricordo affatto recente, forse perché mi affascina l'idea delle storie nella storia, e ne scrivo tante tutte vere che s'incontrano e s'intrecciano con la mia a tessere come tela di varia umanità.
Poi nel mio solito girovagare per il web sono finita in un racconto che ho trovato affine al mio di poco fa. Giudicherete Voi, io pongo solo a margine una piccola nota. Raccontare e condividere con amore può far miracoli, colorare ciò che è grigio, dar luce a ciò che è spento...
GLI OCCHI DELL'ANIMA
Due uomini, entrambi gravemente malati, condividevano la stessa stanza d’ospedale. Uno dei due doveva sedersi sul letto un’ora al giorno durante il pomeriggio per espellere delle secrezioni polmonari. Il suo letto si trovava accanto all’unica finestra nella stanza.
L’altro uomo, invece, era costretto a trascorrere tutto il suo tempo supino. I due, col passare del tempo, si ritrovavano a parlare per ore. Parlavano delle loro mogli, delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, della loro esperienza al servizio militare e dei luoghi dov’erano stati in vacanza. Ogni pomeriggio, quando l’uomo nel letto vicino alla finestra si poteva sedere, passava il tempo a descrivere al suo compagno di stanza tutto ciò che vedeva fuori dalla finestra.
L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere nient’altro che per questi periodi di un’ora durante i quali il suo mondo si apriva e si arricchiva di tutte le attività e di tutti i colori del mondo esterno.
Dalla finestra, la vista dava su di un parco con un bel lago. Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua, mentre i bambini facevano navigare i loro modellini di battelli. I giovani innamorati camminavano a braccetto in mezzo a fiori multicolori e si poteva vedere in lontananza un bel panorama del profilo della città.
Mentre l’uomo alla finestra descriveva tutti questi dettagli, l’altro chiudeva gli occhi e immaginava la scena pittoresca. Un caldo pomeriggio, l’uomo alla finestra descrisse una parata che passava lì davanti.
Nonostante l’altro uomo non potesse udire l’orchestra, riuscì a vederla con gli occhi della propria immaginazione, talmente il suo compagno la descrisse nei minimi dettagli. I giorni e le settimane passavano.
Una mattina, l’infermiera, entrata nella loro stanza per portare l’acqua per il bagno, trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, serenamente morto nel sonno.
Rattristata, chiamò gli addetti della camera mortuaria affinché venissero a ritirare il corpo. Non appena fu possibile, l’altro uomo chiese se poteva essere spostato in prossimità della finestra.
L’infermiera, felice di potergli accordare questo piccolo favore, si assicurò del suo comfort e lo lasciò solo. Lentamente l’uomo si sollevò un poco, appoggiandosi su di un sostegno, per gettare un primo colpo d’occhio all’esterno.
Si allungò per girarsi lentamente verso la finestra vicina al letto… e tutto ciò che vide fu un muro bianco. L’uomo allora domandò all’infermiera cosa avesse spinto il suo defunto compagno di stanza a descrivergli cose così meravigliose al di là della finestra.
L’infermiera gli rispose che quell’uomo era cieco, e che non poteva nemmeno vedere il muro. E aggiunse: “Forse voleva solamente incoraggiarvi”.
Ci sono storie come la recente pandemia, che sembrano infinite per quanto sono intense e sofferte, poi finiscono, perché tutto ha una fine.
Comportano segni di parentesi profonde, ma aver condiviso le emozioni lascia traccia nella "storia", quella di cui Tutti siamo parte, e la cui memoria poi aiuta ad andare avanti.

1 commento:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina