martedì 12 maggio 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.65) (Mai Cuore turbato)




Non è semplice restare sereni di fronte alle difficoltà. Mi chiedo come possa essere possibile senza una fede profonda e radicata.
Oggi particolarmente concrete e sentite le parole del Papa all'Angelus...
"Non sia turbato il vostro cuore”. Sono le parole di Gesù ai discepoli prima di separarsi da loro.
È quello che dice anche a noi nei drammi della vita. Ma come fare perché il cuore non si turbi?.
Papa Francesco parla di un rimedio, indicato dal Signore. “Abbiate fede in me”. Non è un consiglio astratto, nella vita, ricorda il Pontefice, “l’ansia peggiore”, “nasce dalla sensazione di non farcela, dal sentirsi soli e senza punti di riferimento davanti a quel che accade”. Ma non siamo soli, perché Cristo è sostegno e via per la gioia e la salvezza per sempre. Perché la liberazione dal turbamento passa attraverso l’affidamento a Lui.
Si cresce, e i momenti difficili sono grande opportunità di crescita. Prendersi cura e prestare cura a se stessi con l'accudimento simile a quello di una vita che da poco ha visto la luce.
Si migliora, con l'umiltà e il sentirsi grati a tal punto da dimostrarlo a tutti i costi, rendendo meno difficili i giorni dolorosi dell'Altro, quei giorni donati come strapuntino all'inizio striminzito, diventato col tempo "accomodante meraviglia" per Chi s'incontra.
Oggi è stata la Domenica della Mamma, che un cuore turbato di certo non può permettersi.
La mia mamma fu di una fede disarmante, credente ma non legata alle formule, un po' come me. Con Dio conversava e a volte si arrabbiava pure, però accolse sempre con serenità le sofferenze delle Sue tante patologie.
Meglio a me... diceva... perché posso sopportare. La croce non è mai troppo pesante per Chi riesce a reggerla.
Ho ancora nelle orecchie l'allegria delle Sue risate, e nell'animo il peso del silenzio degli ultimi dieci giorni, gli unici in tutta la vita di un Cuore mai turbato.

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