venerdì 22 maggio 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.74) (Contagiati da entusiasmo cronico - terza parte)


Il Cancro non aspetta, per i malati il tempo è prezioso, in questa fase 2 si torni in fretta ad una normalità rinnovata. È l'invito appassionato e carico di speranza che Elisabetta Iannelli, segretario generale della Favo, rivolge a Chi gli compete.
Di Coronavirus si muore, è vero ma curato e una volta guariti non si è più minacciati.
Di Cancro si muore, si guarisce pure, ma un'alta percentuale di persone cronicizza e vivrà anche a lungo con la strana spiacevole sensazione di avere una scimmia sulle spalle. Alla conquista di poter sorridere ogni giorno, a volte in lotta pure per i più elementari diritti, a loro pensano le associazioni di volontariato in oncologia, per loro investe impegno e professionalità Elisabetta, che ha vissuto l'esperienza del tumore al seno.
È Suo l'ultimo intervento di questa ormai tradizionale giornata celebrativa. Inizia con la grinta e la passione che la caratterizzano.
La pandemia ha impattato sulla vita quotidiana di tutti, e in particolare dei malati oncologici.
Col primo Decreto del 4 Marzo sono state stabilite nuove modalità di accesso al lavoro, di tutela e indennità per sopperire alle conseguenze del lungo periodo di lockdown.
- Smart working
- Aumento del numero dei giorni di permesso (legge 104) per malati e caregiver da 12 a 18 giorni.
- Tutela del riconoscimento di disabilità da parte del medico competente o del medico di famiglia, testo espresso in modo ambiguo e con notevoli coni d'ombra nell'articolo 26, diventato per questo tristemente famoso.
- Indennità di ultima istanza, bonus di 600 euro, concessa ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi, e in un primo momento negata ai malati oncologici perché titolari di assegno di pensione
- Stop ai licenziamenti per cinque mesi
- Reddito d'emergenza
- Prolungamento dei piani terapeutici.
Elisabetta Iannelli, chiara e sintetica come sempre, ha concluso rispondendo ai quesiti richiesti, ha infine ringraziato tutti, relatori e i 124 rappresentanti delle 550 associazioni federate. Il suo sorriso ci ha accompagnato.
Il coraggio delle donne è sereno, anche quando non si è parte in causa e al contrario occorre "supportare" senza dare l'impressione di "sopportare".

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