venerdì 15 maggio 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.68) (Beky)




Penso che per tutto il tempo della pandemia se non fossi stata, pur non esercitando, la volontaria di sempre, mi sarei immalinconita molto di più. Ogni giorno ho inviato messaggi, risposto, ho tenuto vivo il contatto con quella parte di mondo che ora esula dalla famiglia e spazia in quell'ambito che io definisco "di chi mi appartiene."
Persa del tutto l'abitudine di mantenere le distanze con un generico "voi", per me sono tutti amici, fratelli anche le persone appena conosciute, quindi il "tu" è d'obbligo, e per quelli che conosco da tempo c'è la volontà di partecipare alle loro gioie e al dolore, alleviandolo con una presenza discreta e serena.
E poi ci sono dei momenti in cui davvero mi sento importante perché utile tra le mani di "Qualcuno" a portar conforto. Sono le "dioincidenze", ed è quindi la canzone preferita di una moglie che non c'è più, che tramite me ignara, arriva al marito rimasto solo. Ed è una stella marina in un messaggio che fa esultare lo stesso...
Mi manda allora la foto di una stella che apparteneva a Lei.
- Che bella... sembra viva.
- Beky! Beh! Ha solo 25 anni!!!
- Mamma mia! Davvero...?
- Sì. Ma quel Beky è partito da solo!!!
- Però potrebbe essere il nome della stella. - Beky... suona bene! Magari l'ha suggerito proprio Lei. Non dimentichiamo che è sempre presente...
- Per la verità è un soprannome che ha dato ad una sua amica!!
- ... e ora lo vuole come nome per la stella. È qualcosa che le appartiene... sarà così.
Una citazione rammenta che non si può "entrare" nella vita di qualcuno se non si è certi di essere un dono. Come una sorpresa inaspettata, che si rivela assai gradita e di cui poi ci si accorge non poter fare a meno.
E se è vero che non si può piacere a Tutti, altrettanto lo è accorgersene per tempo, ed "uscire" come si è entrati, da presenza discreta in punta di piedi. O altrimenti restare, in un angolo ed aspettare.

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