martedì 12 maggio 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.66) (Le note dolenti di un'involontaria sinfonia)




La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde, arpe, timpani e tamburi. Mi conosco come una sinfonia.
- Fernando Pessoa -
Si incomincia già al mattino, quando la lucidità subentra al risveglio e Mente e Cuore entrano in connessione. Come tocchi di bacchetta su un leggio, ci si prepara a "musicare" tutto il giorno.
Arpeggi e percussioni, simili a questi sono emozioni e reazioni del periodo.
Vogliamo mettere il "bombardamento" di informazioni varie e disparate cui siamo sottoposti?
Ed ora che i bollettini corona virus vanno in calando e fanno da sottofondo, si cerca la "nota stonata" non conforme alla condotta da seguire, si batte sempre sulla stessa e si indugia ad andare oltre, pur sapendo che quando si è in tanti a suonare non è che si possa fare granché.
E della stabilità economica a rischio ne vogliamo parlare? C'è molta enfasi, tanto rumore come per piatti suonati da un principiante che ha scordato la base.
Per ultima arriva la notizia della "cooperante" rapita e liberata dopo 18 mesi, il fatto di per sé dovrebbe far gioire, e invece si cerca il come e il perché. Non si resiste proprio, si deve giudicare, e qui c'è un "affondo" che non c'entra con quella che vuol essere un'orchestra.
Come si può far comprendere quanto sia difficile "regolare" l'onda delle emozioni? Non esiste timer o termostato per l'animo che sente, ma solo una "valvola di sfogo". Ed è solo grazie ad essa che si può andare avanti, con profonda consapevolezza e mantenendo l'equilibrio sul percorso a più incroci della vita.
Detto questo, io mi astengo, e mi limito all'ascolto di ciò che provo, trattenendo solo il bello, l'armonia di cui far tesoro.
Alla fine nulla di veramente drammatico, forse solamente serio per me che vivo seriamente il "sentire".

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