martedì 5 maggio 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.59) (4 Maggio...)

Beh, è poi arrivato, dopo un conto alla rovescia carico di affanni, un travaglio da parto distocico, è arrivato e volato via come un giorno qualsiasi. Qualcosa è cambiato? Non so per gli Altri, per me ben poco, solo il "menù" che ora è diventato estivo ma sempre fisso, come in ospedale.
Così ci si spreca poco e non si fa confusione... o mangi 'sta minestra...
Potesse comportarsi allo stesso modo la Vita... abbiamo già tanto a cui pensare in questo periodo... essere cauti e pure ottimisti, distanti ma uniti, non dimenticare autocertificazioni e mascherine, insomma sarebbe necessario non soffrire per "altro", e invece qualche "mazzata" non manca mai. Ed è allora che mi prende qualcosa di strano ed indefinito, la sensazione di essere stata portata a forza in un posto noto e volutamente evitato.
Quel qualcosa di indefinito che a volte mi prende e pare non voglia lasciare la presa. Poi "faccio la forte", do uno scatto di reni, mi ribello a me stessa e torno a me stessa.
Pare un rebus, vero? Nemmeno un indovinello, tanto è complicato come pensiero. Ma forse perché pensiero non è, piuttosto intensa, autentica emozione.
Non è tristezza né svogliatezza o abulia... è un magone che sale alla gola e blocca tutto il resto.
È che non si fa mai l'abitudine, anche se ci si impone un "sistema di difesa" per proteggersi e proteggere. Arriva sempre quell'esperienza "un po' più" delle altre che lo manda in tilt. Come succede oggi, un giorno qualsiasi se non fosse, almeno si spera, il giro di boa per una pandemia a termine.
E alla fine, ancora una volta mi rifugio in Lui che mi ha permesso di vivere e superare questi giorni difficili. E prego ché mi protegga ancora domani e sempre per ogni prova della Vita. Perché non si è per niente abbastanza forti né... ripeto, ci si fa mai l'abitudine.

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