sabato 23 gennaio 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE" (n.9) (Abbracciarsi comunque)


Diciamo che la timidezza e una riservatezza innata mi hanno penalizzata per buona parte della vita, così che mi sono persa abbracci preziosi sostituiti con strette di mano poco convincenti.
Errori se ne fanno tanti, indietro non si può tornare, trattengo perciò il meglio dalla malattia in poi, cercando di farlo bastare finché campo.
Così leggo qua e là che oggi è stata la giornata degli abbracci, quelli non scontati che spontanei nascono d'un tratto, e stringono stringono tanto da generare calore e trasmettere tanta forza.
Ora mancano a Tutti quegli abbracci, e non solo, pure i sorrisi, le battute, le rimostranze per gioco, i ricordi e i progetti, e perché no... pure le nuove conoscenze.
È tutto fermo, e il "tempo delle presenze" pare così lontano da non poter tornare più.
Noi sappiamo che così non è, e al momento per non sentire "le mancanze" dobbiamo solo continuare ad allenarci.
Abbracciare da lontano si può, coi pensieri dedicati, con foto ricordo di una gita o una festa, con l'ascolto, la pazienza, l'accettare l'incomprensibile dell'Altro, accogliere la sofferenza.
Abbracciare una realtà distante solo per scorgere un sorriso. È un atto di fiducia sempre ricambiato.
Per questa "carestia" di gesti e di espansività in genere, a volte sono un po' triste, ma in fondo sempre serena.
Perché leggo tanto e scrivo altrettanto, e ricordo abbracci che mi sono tornati.
Resto legata a tutto questo come ad una passione. Nonostante tutto.
È una luce, la luce giusta che rischiara il buio dell'incertezza.
Perciò, tornando a Noi... Vi penso sempre.
Tanti abbracci quindi per ognuno,
per dire, sicuramente non dimenticherò nessuno.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Il pensiero è un abbraccio con la mente. E ricerca. È una carezza affidata al vento. E voglia di esserci... di restare. È dire: ci sono anche se non mi vedi. Angelo De aSC ahs"

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