martedì 26 gennaio 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE" (n.13) (Dimenticanze)


Benedetta resilienza, se non ci fosse sarebbe la fine per molti. Perché già nell'affrontare le minime difficoltà se ti scoraggi, getti la spugna, sarai ad un passo dal convincerti di essere fallito cronico. E mai sarà così se non lo permetti.
Sbagli e ripara all'errore, cadi e rialzati e stai dritto, piangi e poi asciuga le lacrime.
Ché certe situazioni fanno assai danno.
Sii comprensivo con Te stesso, così non sarai troppo duro con l'Altro, perché di ogni accidente o malessere la responsabilità è per gran parte da attribuire alla Vita che va... al fluire del tempo che come un turbine spesso trascina e nasconde in sé, mutando ogni fatto e persona in ricordi.
Certe giornate paiono interminabili frazioni di secondo, e non piacciono affatto.
Oggi per me una dimenticanza dopo l'altra.
Agenda o semplice promemoria? Non mi sono mai serviti.
Mah! Doveva andare così?! Perché?
O perdo colpi... e perché?
Quanto diventiamo complicati a volte per le tante domande. Converrebbe "lasciarsi vivere", procedere secondo la propria natura e il vissuto che l'ha fatta evolvere.
Lasciarsi vivere a volte può servire.
Non è lasciarsi andare,
ma seguire la corrente senza opporre resistenze inutili.
Mi torna una citazione, e per quel passato che ritorna in tutte le sue forme, la ripeto...
"Alla domanda chi e che cosa siamo noi un vecchio saggio rispose così. Siamo la somma di tutto quello che è successo prima di noi, di tutto quello che è accaduto davanti ai nostri occhi, di tutto quello che ci è stato fatto. Siamo ogni persona, ogni cosa, la cui esistenza ci abbia influenzato, o che la nostra esistenza abbia influenzato..."
E poi... questo è un mio pensiero, siamo pure il "totale" delle gioie e dei dolori che ci hanno migliorato, cosa assolutamente da non sottovalutare.
Quindi una dimenticanza o due...? Perdonate.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante natura

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