lunedì 4 gennaio 2021

CANCELLA E SCRIVI... (n.65) (Il pesce rosso)


Sentirsi come un pesce rosso in una boccia di vetro, girare intorno ed aspettare qualcuno che cambi l'acqua. Magari così potrà immaginarsi squalo in mare aperto, essere libero ed indipendente e non aver più paura.
Una volta tornai a casa con un pesciolino rosso da regalare ai miei figli...
Liberiamolo nella vasca da bagno... proposero, ma io risposi...
Non si può, è pericoloso potrebbe finire nello scarico. Lo metteremo nella boccia di vetro che ho comperato.
All'inizio "il misero" tentò molte volte di andare dritto, poi finì con l'abituarsi a girare intorno sempre più veloce.
Campò cinque anni, a lungo per un pesce rosso, ma visse una vita rassegnata, di certo non la propria.
Un pesce rassegnato? Com'è possibile?! I pesci non sono intelligenti né provano sentimenti. Eppure...
... sempre lo stesso pesciolino nella boccia, una sera nuotava a pelo d'acqua, sembrava inquieto. Battevo sul vetro... si scuoteva, andava giù, poi riprendeva a salire.
Forse avvertiva che per un po' di giorni sarebbe rimasto solo... nella sua boccia a nuotare... solo in quella stanza.
Mio figlio era partito, e il pesciolino era il Suo affiatato compagno di stanza.
Aveva voluto che lo sistemassi nella Sua camera, al centro del tavolo...
Mi fa compagnia, non lo mettere con gli altri nell'acquario.
Morirà... gli dissi.
Come già detto, il pesciolino aveva ancora da vivere, forse in sintonia con quella strana solitudine giovanile, continuava perchè motivato.
Quanti e quali pensieri stasera... pare poesia.
Ma del resto la poesia è la rappresentazione a colori di una realtà in bianco e nero, rende bene l'idea di ciò che si prova, trasmette nitida un'emozione.
E allora, non sarò forse io quel "pesciolino" che vorrebbe continuare nell'ambito del suo mondo, ed ora costretta dagli eventi, gira gira, e stanca non sempre comprende?
Nessuna descrizione della foto disponibile.

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