giovedì 28 gennaio 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE" (n.14) (Vivi di gratitudine)


Sesto incontro online.
Rapido aggiornamento della situazione attuale e nostre riflessioni sul lockdown dei volontari, lontani quasi tutti dal servizio ormai è quasi un anno. I pazienti ma anche gli operatori sanitari avvertono il vuoto di questa presenza, che è pure supporto, spiraglio di normalità dall'esterno.
Si continua poi con il diario della gratitudine, esercizio proposto dalla Nostra life coach, e accolto con generale entusiasmo.
Confrontarsi su questo stasera è stato particolarmente sentito. La condivisione di alcune "pagine" dei Nostri diari della gratitudine, percepita come un vero "dono".
Scrivere due righe a conclusione di giornata permette a breve come a lungo termine di scoprire altro di sé. Nel bene imparare ad apprezzarsi, nei momenti meno felici metterci il pieno impegno per migliorarsi.
Si può riflettere ed essere grati a qualsiasi ora del giorno, magari prenderne nota e farne un resoconto a sera, per rilassarsi e sereni conciliarsi il sonno.
Ringraziare col solo pensiero è momento per focalizzarlo su se stessi, cercando note che motivano in questo periodo di particolare difficoltà.
Ringraziare ad alta voce diventa lode alla Vita e coinvolge Chi sta accanto, contagiando di positività.
Si deve essere grati sempre di ogni momento o situazione, perché è vita comunque, fatta di piccole gioie, desideri e sogni, non mancheranno prove e delusioni, ma tutto è fonte di "emozioni" cui sarà bene dare sempre un nome, come abbiamo imparato seguendo il percorso di "intelligenza emotiva" più volte ripreso.
La gratitudine si amplifica per la "voce" dei ricordi. Piena di gioia infatti è stata la condivisione di una Nostra amica quando ha raccontato il giorno che fu mamma del Suo bimbo ucraino, gracile cucciolo biondo, subito rifiorito per nutrimento d'Amore.
E poi... poi tanto altro di Noi, per gratitudine più "vivi" che mai.
Prima della conclusione la proposta di un altro tema interessante da sviluppare prossimamente...
"Fragilità e Consapevolezza. Qual è il punto d'incontro? Può essere la persona fragile pienamente consapevole? E soprattutto vuole esserlo?"
Cominciamo a pensarci.
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