venerdì 23 ottobre 2020

TRA PAROLE DETTE E SCRITTE

Comincerei a togliere un mucchio di cose, gli sguardi che non abbracciano, le battute fuori luogo, il disfattismo a prescindere.

Tanti, troppi in verità non hanno la dote della lungimiranza, e magari un domani pretenderebbero pure ragioni nell'eventualità toccasse loro lo sguardo sfuggente e la battuta caustica, l'indifferenza di Chi cammina rasente il muro per evitare il confronto.

Tra parole dette e scritte non se ne può più.

Vicende personali che s'intrecciano o addirittura s'accavallano con quelle di interesse generale, in un crescendo di irritabilità e collera vera e propria.

"Homo homini lupus", Plauto lo sostenne per primo, fu ripreso da Tommaso Hobbes e divenne uno dei pilastri del pensiero etico.

Beh, stiamo diventando così... l'uomo lupo per l'uomo. Esagero...? Spero davvero di esagerare, ma questo appare.

Non si vede il bene sotto gli occhi, perché incapaci di apprezzarne almeno il tentativo, si è crudi e senza umanità dove il dolore supplica.

E di quei commenti in calce ad ogni aggiornamento Covid19 ne vogliamo parlare? Ci si sbrana a parole, ci si becca come polli in una gabbia. Squallore puro.

"Togliere"... credo questo sia il tempo giusto. Ciò che stiamo vivendo ha smorzato in Noi, persone normali e non in vista, tante velleità, forse per la paura, ma induce a guardarci intorno, come a cercare un qualcosa per restare a galla. Ecco, l'essenziale.

Fare spazio dentro di sé, è questa l'opportunità, eliminare le "zavorre" che appesantiscono il Cuore e lo fanno vecchio, acquistare quella disponibilità a "sorridere" intorno perché fa bene in generale.

E poi in un qualsiasi momento della giornata affacciarsi alla finestra e cogliere i "punti fissi" di quell'essenziale che è in Tutti ma da ognuno vissuto diversamente.

Oggi sbattevo il tappetino del bagno, e ho visto il sole calare, una coppia di colombi beccarsi per amore, e ancora sbiadito un quarto di luna su nel cielo azzurro vivo anche ad Ottobre, qui al sud. Nell'aria il profumo di foglie secche e mosto. Qui al sud ci si prepara alla festa di Ognissanti, con un dessert speciale. Grano, noci, melograno e vincotto per il "grano dei morti", pure quest'anno per augurio, e cercando di non insistere troppo sui morti, vedi mai non includessero nel computo, considerato il periodo, anche quelli sepolti da tempo.

Tentiamo insomma di mantenerci forti, saldi e solidali.

Da domani in poi cerchiamo la vera e ovvia rinascita, con la certezza che ci sarà sempre un domani, la continuazione della "storia" di cui ognuno fa parte.

L'immagine può contenere: pianta, cielo, albero, fiore, spazio all'aperto e natura

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