sabato 24 ottobre 2020

LA PIÙ GRANDE DELLE VITTORIE


Spero aver molti giorni davanti per godermi il successo più grande, aver vinto contro me stessa. Avrei di certo e con grande soddisfazione potuto fare di più, ma avendo realizzato la cosa ad una certa età, ho accettato l'idea di adattarmi al momento, e ricavarne il meglio possibile per quel che resta.

La mia storia è nota, ripeterò solo i punti salienti che furono motivazione della "guerra fredda" con me stessa. La timidezza, il timore di non essere mai all'altezza, la paura di sbagliare.

La prima battaglia persa fu la rinuncia a laurearmi, poi seguirono l'inquietudine inutilmente tenuta a freno da tante cose mai portate a termine, e la convinzione che non ci sarebbe stato mai un motivo per cui essere orgogliosa.

Per merito o destino fui sbattuta in campo, e non ebbi più scuse e accantonai per sempre il solito lamento. Era roba seria, non digressione mentale, indietreggiare non potevo, occorreva andare giù a testa bassa, cercando di non romperla.

E fu una mastectomia, la ricostruzione dopo 22 mesi di una mammella da abbellire con la fantasia, la convivenza con una protesi sensibile e capricciosa. E poi le cicatrici... ogni tanto le guardo, ci penso e finisce lì.

Dispositivi, protesi, cicatrici diventano col tempo parte di Chi le ha ritrovate con sgomento sul proprio corpo dopo un sonno senza sogni. Si impara poi ad accettare perché sono la prova di una grande vittoria su se stessi. Coraggio mai pensato, paura dimenticata, pazienza senza fine.

Noi... sopravvissuti non per fortuna, ma fortunati per aver compreso il valore di un'"opportunità". Porteremo con orgoglio e per sempre le cicatrici. Soprattutto quelle nascoste che ci ricorderanno per un profumo nell'aria o al suono di una melodia, quei "Nostri momenti".

L'immagine può contenere: pianta, fiore e spazio all'aperto

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