martedì 4 agosto 2020

INCIPIT... tanto per incominciare


Abbiamo detto qualche settimana fa, tenere la mente occupata è altamente terapeutico, ed io ne sono un esempio.
Fare qualcosa di creativo gratifica molto, porta l'autostima alle stelle, convince che tutto si può, si comincia con una pennellata di colore su una tela, un punto basso ed uno alto all'uncinetto, una frase venuta su all'improvviso scritta su un foglio immacolato, ed è fatta perché poi si andrà più spediti.
Tutti sono più o meno capaci di esternare con le parole ciò che provano, perché allora non tentare di scrivere, o anche solo condividere un testo di altri, particolarmente sentito come affine a sé?
Più o meno rientra nel progetto proposto, "LIBRI SOTTO L'OMBRELLONE", che dite... vi piace l'idea di farvi contagiare ancora? È tutta "positività ", conviene davvero.
Come sapete in questi giorni sto condividendo i dieci compleanni del mio blog, un decennale è un importante traguardo, per quel che riguarda me, in quanto paziente oncologica, è l'entrata ufficiale nella lungosopravvivenza, per il blog è un giro di boa, un salto di qualità, un'evoluzione. Pensandoci, ho realizzato che potrei scrivere tutto di nuovo, con maggior finezza e in forma diversa, e il "mio diario" potrebbe diventare "un romanzo", scritto in terza persona, rivolto e dedicato a tutti coloro che sanno emozionarsi e si compiacciono di questo.
Un romanzo che si rispetti deve avere un inizio accattivante, che incuriosisca e inviti a continuare la lettura fino alla fine...
INCIPIT
"Sto per scrivere di qualcosa che all'improvviso ha cambiato il corso dei miei giorni e il significato della mia vita vissuta fino ad ora"...
Tutto ebbe inizio a dicembre di un anno qualsiasi.
Il primo foglietto del mese, staccato lentamente dal calendario, le creò una strana inquietudine. Già da tempo percepiva il precipitare dei giorni, dei mesi. Un altro anno era in conclusione, e si lasciava dietro uno strascico di acciacchi, ansie, paure, occasioni mancate.
Il suo chiodo fisso era il futuro. Provava timore... figli, marito, l'adorata cagnolina, se stessa.
Chissà come sarebbe stato il nuovo anno, prospero, felice, almeno sereno?
Tali pensieri ricorrenti la caricavano di un senso di precarietà esagerato, e per questo motivo procedeva nel suo agire quotidiano a piccoli passi per poter restare in equilibrio sia pur fittizio. Non era per niente serena, e si reclamava senza sosta un rimedio.
Doveva distrarsi! Certo, e poi essere positiva e fiduciosa.
Pensò allora ad un altro piccolo acquario. Ne aveva già uno, con dei pesci rossi, e forse dei pesci tropicali, piccoli, vitali, dall'energia inesauribile le avrebbero trasmesso forza e allegria, serenità e pure entusiasmo con lo scorrere della loro vita gioiosa sempre uguale, per niente scalfita dagli eventi del mondo esterno.
Pensato e nello stesso tempo messo in atto il suo desiderio si concretizzò alla vigilia del giorno dell'Immacolata.
Si sentì meglio. Forse ho trovato la soluzione, pensò... ed era contenta perché riusciva finalmente ad investirsi di potere decisionale sempre scarso a causa di alternanti crisi di autostima.
Poi il suo sguardo fissava quel piccolo mondo sommerso e l'animo era leggero, ogni zavorra a terra.
Qualche giorno dopo però ansie e pensieri tornarono prepotenti e gravosi.
I giorni trascorrevano e tutto la infastidiva. Pareva una sorta di incudine su cui lo stress martellante batteva sempre con lo stesso tono. Ripetutamente...
Beh, che ne pensate... potrebbe andare?
Anzi, perché non mi date una mano?
Conoscete tutti la mia storia, perché non continuate con un capitolo, un paragrafo o almeno due frasi?
Si può fare...? Io penso che si può e perciò ci conto.
Continuare a... e il resto lo aggiungi Tu.

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