venerdì 28 agosto 2020

AL RIPARO...



... ovvero ritornando al mio "spazio azzurro", quell'angolo che scelsi per me sola, dove ripararmi lasciando fuori ansie, preoccupazioni, controversie.

Quando sono qui a scrivere, a confrontarmi coi pensieri, dimentico tutto, in particolare la fragilità che mi fa impotente di fronte al destino altrui. È difficile restare a guardare una volta che hai intuito, e poi sai tante cose, nasce così il dissidio tra la consapevolezza che vivi come una conquista e il rammarico di non poter tornare indietro alla "beata ignoranza" almeno qualche volta.

Il mio spazio azzurro, "arredato" sempre in modo diverso, secondo lo stato d'animo del momento, solo per far stare bene, ché se stanno bene gli Altri, starò bene anch'io.

Una scelta accurata di parole, senza prendere posizione netta, perché la verità o la virtù è sempre nel mezzo, e Tutti leggendo, possano sentirsi a casa, insieme.

- Quando dicevo: "Il mio piede vacilla", la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto. Quand'ero oppresso dall'angoscia, il tuo conforto mi ha consolato... il Signore è mia difesa, roccia del mio rifugio è il mio Dio.

(Salmo 94) -

Perché stasera addirittura un salmo per citazione?

Perché è un periodo difficile per Tutti, precarietà e senso di vuoto la fanno da padroni, e Chi crede trova rifugio solo nella Fede.

Essere umili nel chiedere, perfettamente consapevoli della propria inadeguatezza.

E arriva provvidenziale la "mano che cercavi"... a sollevare, fermare, accarezzare.

Chi credente non è, avendo bisogno di fisicità reale potrebbe replicare che è solo nell'uomo stesso, nella psiche la capacità di alzarsi dopo la "caduta", fermarsi in tempo per non ricadere... e la "carezza"? La troverebbe nel desiderio poi realizzato di non pensarci più e continuare.

Che si pensi così va anche bene, basta crederci e andare avanti.

Uno spazio azzurro o un tetto di cartone, comunque sia... al riparo.

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