venerdì 25 ottobre 2019

SE MI CONCENTRO SUL RESPIRO...




Vivo, e non è per niente scontato, come non lo è il respiro che è pur legato alla vita.
Si espandono e distendono i polmoni, un movimento meccanico, va da sé e non lo diresti mai, ma è poesia.
Almeno così mi è sembrato ieri l'altro, quando ho chiesto ad un paziente che non vedevo da un po'...
Ciao. Ci rivediamo. Come va?
Non avrei potuto chiedergli... come stai? Se era lì, implicita la risposta. E neppure... come ti senti? Era evidente che in quel momento preciso si sentiva bene, forse solo frastornato per un "ritorno" inaspettato, non voluto. Come va... non era il massimo, comunque non il peggiore degli esordi, mostrava almeno che mi ricordavo di Lui, ed infatti...
Ciao Maria. Sono di nuovo qua. Respiro, e finché respiro...
Già, ho pensato... respiro, e quasi riflesso incondizionato, ne ho fatto uno, bello e profondo. Un passo avanti, un gradino più su perché prendevo di nuovo consapevolezza di quale bene grande fossi privilegiata. Avere la possibilità di respirare ancora.
Strano come per capire l'importanza di certe cose, si debba passare per esperienze tanto dolorose ed estreme. Quando leggi su un foglio ciò che hai, senti la necessità di fare la divisione in sillabe di quella parola ostile, per distruggerla lettera dopo lettera, nell'illusione di eliminarla dalla Tua vita. E intanto ci vorrà ben altro, e comincerai proprio dal respiro. Riprenderlo mentre pare mozzarsi in gola, immetterlo nel profondo, e poi ritmarlo come sempre, per ricominciare.
"Non arrenderti mai, neanche quando stai per toccare il fondo, respira e torna su", e citazione non fu mai tanto vera.

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