mercoledì 9 ottobre 2019

UNA PARRUCCA PER AMORE




Una bandana, un cappellino... una parrucca, perché no... anche una "pelata" scoperta, purché si continui ad amare se stesse.
Io allora optai per la parrucca, e non aspettai di vedere la prima ciocca di capelli tra le dita, li tagliai subito.
Un momento dopo aver indossato la parrucca, fiera del mio nuovo look, mi piacqui così tanto, che mi venne la voglia di strafare...
Ho deciso! Penso di volerne prendere altre due. Le voglio diverse però, che io possa vedermi tutte le volte come persona nuova.
Detto e fatto... avrei cambiato aspetto a mio piacimento assecondando gli stati d'animo e l'umore. Il tumore anche con la caduta dei capelli voleva strapparmi la femminilità ed io me la restituivo con tre parrucche diverse, tre diverse personalità.
Questo fu il lato "giocoso" della mia malattia, in seguito avrei scoperto che un simile atteggiamento è frequente in chi vuole sfruttare ogni potenzialità offerta da una circostanza così dolorosa quale è il cancro. In effetti quando si vive questa malattia niente va tralasciato, si deve carpire ogni opportunità, godere di tutti gli attimi che danno gioia e fissarli nella mente e nel cuore perché restino indelebili.
Le mie tre parrucche, una alla volta sono poi andate via, cedute quando avevo percepito poco amore di sé. Ad una zingara che mai l'indossò perché preferì venderla, ad una paziente terminale che non voleva andare all'hospice in "quelle condizioni", l'ultima che avevo usato più spesso l'ho portata di recente in reparto... è stato come privarmi di un pezzo di Cuore, ma subito dopo ne sono stata felice. Non aveva più senso tenerla chiusa in una scatola, imprigionata nella retina protettiva, in ogni caso non l'avrei usata più, perché appartenuta ad un'epoca.
Oggi poi... una sorpresa dalla doppia valenza.
Una paziente che avevo conosciuto al Suo primo giorno di terapia, l'ho rivista oggi, dopo un bel po' e con la mia parrucca. Beh, io ho imparato a leggere tra le righe per poter continuare.
Continuare a sperare... a sopravvivere... a vivere.
Continuare a portare avanti ogni impresa e impegno, perché è giusto e per non avere rimpianti come fu in passato. Per questo quando la sfiducia e la stanchezza prendono il sopravvento, Qualcuno mi sussurra tra le tante voci... continua, ricorda perché hai sofferto tanto.
Uno dei molti "messaggi" nemmeno tanto criptici di Chi mi vuole bene per l'eternità.

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