mercoledì 9 ottobre 2019

NON SOLO SELFIE




A parte che è da parte mia scoperta recente come procedere, qualche volta ci tento pure a fare un selfie, ovviamente per gioco, ma la foto distorta e falsa che ne viene fuori, mi convince dell'inutilità della cosa anche per ridere.
Eppure l'abuso del "social apparire" con gli atteggiamenti più strampalati ed artefatti per sembrare ciò che non si è, dilaga. Diventa una tecnica per estraniarsi dal contesto, un modo come un altro per mettere la testa sotto la sabbia e non vedere. Distrarsi per qualche secondo con un sorriso da ginnastica facciale e lo sguardo bamboleggiante, sempre che con un paio di occhiali da sole non si voglia lasciar immaginare altro. Un selfie per non guardarsi dentro, una finestra chiusa sulla realtà circostante e il continuo disaccordo pure con se stessi.
E invece risolto qualche dubbio, sarebbe semplice trovare pace restando " veri".
Provare a dare un senso al domani, importanza allo "specchio" che è in sé, a guardare "altro" e "oltre".
Un senso di pienezza... come il completamento di una parte mancante da sempre.
La stupenda sensazione di "contare"... essere utile, e dire e fare lascia un piccolo segno che non farà dimenticare.
Più volte pensando a questo mi sono chiesta se non fosse "vanagloria" ... il vuoto desiderio di sentirsi indispensabile ed importante.
È chiaro che parte tutto da una sorta di egoismo, ma poi la cosa dovrebbe evolversi, essere solo per l' "altro", dimenticando la parte "vanitosa" di sé. E guardare "oltre".
Ridimensionando assurde pretese.

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