venerdì 18 ottobre 2019

AUTOSTIMA... WORK IN PROGRESS (parte terza)



La Classificazione di Harter parte dal "concetto di sé". Il sentimento personale di competenza negli ambiti che ognuno sente particolarmente importanti.
- Competenza scolastica
- Competenza atletica
- Accettazione sociale
- Aspetto fisico
- Condotta comportamentale
- Amicizia intima
- Romantic Appeal
- Competenza nel lavoro
- Autostima globale
L'Autoefficacia percepita è la valutazione della propria capacità di perseguire un obiettivo specifico.
La valutazione della propria capacità di realizzare un compito è determinante per la sua riuscita.
Un elevato livello di autoefficacia ci porterà ad affrontare compiti nuovi e stimolanti, pure al di sopra delle nostre capacità, e ci proteggerà in caso di insuccesso. Al contrario un basso livello di autoefficacia ci spingerà ad affrontare compiti semplici e ripetitivi con pessime conseguenze in caso di insuccesso.
L'Autostima non essendo sempre uguale nel tempo può alterarsi per varie cause:
- Rapide modificazioni complessive dell'aspetto fisico
- Modelli culturali rigidi
- Deturpazioni o amputazioni visibili
- Perdita di capacità
- Perdita di obiettivi di vita
- Ambiente spersonalizzante
E' il sistema immunitario della Coscienza, che procura resistenza, forza e capacità di rigenerazione. Non ci garantisce che non soffriremo mai di ansia e depressione per le difficoltà, ma ci rende meno vulnerabili e meglio attrezzati per superarle, rialzarci e andare avanti.
Quando diminuisce la fiducia in se stessi, aumenta il cortisolo, ovvero l'ormone dello stress e viceversa. L'autostima previene quindi le malattie, sempre e soprattutto nella terza età.
Ma sappiamo valutarci nel modo migliore? Sappiamo riconoscere i nostri pregi e difetti, e quantificarne l'intensità?
Utile sarà a tal proposito un esercizio costante nel tempo.

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