martedì 22 ottobre 2019

QUEL CHE ERO... VORREI ESSERE... SONO


Certo che di strada ne ho fatta, tanta davvero, ed oggi rivedendo il mio intervento di ieri sera, guardandomi dall'esterno come faccio sempre quando intendo valutarmi, ho provato infinita "tenerezza". La voce tremante, qualche pausa di troppo, il tentativo di colmare i vuoti con dei riferimenti personali... quest'ultimi sortiscono sempre un certo effetto, stornano l'attenzione e se è il caso commuovono pure... tutto questo appunto per sentirmi piena dentro, tra ricordi, speranze, e il procedere cauto su un' immaginaria asse d'equilibrio.
Sono ipercritica assai quando si tratta di me, dal di fuori mi piaccio raramente, noto decine di difetti, non vado in paranoia perché non servirebbe, e poi ho la mia età e dopo ciò che ho vissuto, ho una "nuova immagine" da difendere di fronte a me stessa.
Non faccio che ripetermi... ricorda...
Eri convinta che non avresti avuto il tempo di fare tante cose, le stesse che prendevi e lasciavi, ti entusiasmavano e stancavano. Pensasti allora che un modo ci doveva pur essere per aumentare il numero dei tuoi giorni, o almeno per viverli intensamente, un modo nuovo e diverso, da farli valere il doppio... il triplo. Non ti bastava mai quel tempo che avevi davanti e guardavi da lontano.
Ricorda... il tuo cammino fatto di corsa, con pause e soste per riprender fiato, colpi in pieno viso e scudisciate alle spalle. Sarà per questo che un poco curva sei... o è il peso degli anni, della lontana "fatigue" o della fatica attuale, quella normale di tutti, con un pensiero al passato e gli occhi fissi ad ogni passo, mentre si sbriciolano le foglie di un altro autunno della tua vita.

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