lunedì 22 luglio 2019

SUPERFICIALITA' O LEGGEREZZA?




Non sono sinonimi, non lo sono nel caso specifico, un fondo di significato comune però c'è.
Se si vuole restare in superficie per non pensare più del necessario, tanto non serve.
Se ai pensieri si mettono ali perché volino in alto, lontano il più possibile da un "chiodo fisso".
Il punto centrale è il "pensiero", che mal gestito annulla ogni cura, sforzo, tentativo.
Qualche giorno fa conversavo al positivo con una paziente molto giovane, ottimista di suo, così era discorrere amabilmente, scambiarsi solo aspetti diversi della medesima opinione. Nella stessa stanza era presente un'altra, anche giovane ma anziana di terapia. Malattia cronicizzata, accettata, portata "con stile". Ad un certo punto ho percepito un commento a mezza voce con l'infermiera che le ha risposto...
Ma siii, va be'... certo Tu fai bene, però dai sono pure tanti anni...
Mi sono fatta coraggio, e pure se in precedenza e più volte avevo riscontrato ritrosia da parte Sua, mi sono avvicinata e senza chiedere nulla, ho cercato di inserirmi, quasi avallando ciò che stava dicendo... e Lei, sempre rivolta all'infermiera...
Sai come me la sono sempre cavata? Sin dall'inizio ho vissuto la situazione con "superficialità".
Brava, appunto lo dicevo prima... fai bene!
Superficialità...? Bene. Ma sei sicura che sia proprio... superficialità? Sei talmente precisa, intelligente ed anche riflessiva.
A queste mie parole si è fermata, guardandomi qualche secondo, non di più, poi ha ripreso...
Insomma, non ci penso più di tanto. Ho il lavoro che mi salva.
Allora... la vivi con "leggerezza", in modo lieve... come ti toccasse appena.
Certo, proprio così. E ti dirò di più, mandai a quel paese Chi mi tormentava ripetendo... tu prendi la malattia con "superficialità". Io ce l'ho e la vivo come mi pare... hai ragione Tu... con "leggerezza". E per il momento... scusami... non voglio pensarci più.

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