sabato 13 luglio 2019

POSSO DIRTI UNA COSA...?


Posso dirti una cosa? Non vorrei te la prendessi però...
E un nodo alla gola quasi mozza il respiro. Chissà cosa vuole dirmi, se mi guarda così.
Dimmi pure, non preoccuparti.
Tu non sei mai stata così "bella"... non vorrei dire (e intanto gira e rigira, dice e non dice)... ma la chemio a te fa proprio bene.
Parole forzate, gratuite che arrivano proprio quando ti senti al massimo dello "schifo", con un gatto morto in testa e la linea di matita sotto gli occhi che va sciogliendosi a causa della lacrimazione...
Ah, si... me lo dicono tutti...
Certo, tutti quelli che non sanno che cosa dire, e parlano a vanvera... non lo nego... pure a fin di bene, ma sempre "riferiscono" di questa cosa che non sanno, non possono sapere, non capiscono. Che prima non fossi stata così bella come adesso, risulta perciò l'espressione più falsa, banale ed ipocrita che si potesse dire.
Le persone care, amiche con la loro presenza e il loro incoraggiamento, possono aiutare a convivere con la malattia, nell’attesa e nella speranza di conseguire la guarigione. Tuttavia, per assurdo, anche essere oggetto dell'osservazione attenta e relative considerazioni può avere aspetti negativi. Pur animati dalle migliori intenzioni, si possono fare e dire cose che invece di incoraggiare, rinfrancare e confortare, risultano controproducenti. Soprattutto certe frasi potrebbero essere percepite in modo negativo, urtare la sensibilità o apparire appunto, ipocrite.
Dirò forse una cosa scontata, soprattutto per coloro che come me ci sono passati. Non Tutti possono capire, occorre un udito speciale per saper ascoltare, cogliere tra i singhiozzi richieste celate di aiuto, accogliere i muti silenzi colmi di gratitudine. Non Tutti sono in grado, e con una punta di saccenteria però verificata da certe constatazioni, dico... nemmeno da qualcuno che ha vissuto una vicenda del genere. Serve sensibilità, grande saggezza nell'andare oltre la malattia, guardare nel profondo di Chi si ha di fronte. Diffidiamo quindi di Chi annuisce senza espressione, fa domande per curiosità, insulse e vuote, oppure per sdrammatizzare banalizza usando le famose frasi fatte. Significa che il suo interesse all' "argomento" è nullo.
Per superare l'imbarazzo del momento, la paura della proiezione di sé nell'eventualità che... meglio non dire né fare. Parliamo di bollette da pagare... vi va? E poi un sorriso nel darsi appuntamento.
" Ho imparato che puoi parlare con estrema naturalezza solo a poche persone. Che non tutti capirebbero ciò che vuoi dire loro, non per mancanza di perspicacia ma per un semplice e reale disinteresse. Ho imparato che molti faranno finta di ascoltarti limitandosi a cenni con la testa accompagnati da sguardi persi nel vuoto. E allora, solo allora, capirai quanto è importante scegliere con parsimonia quelle rare persone a cui aprire il proprio cuore"
- Limerence -

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