domenica 21 luglio 2019

6... ANCORA QUI... 6... PER ESSERCI


Simpatica come idea, vero? Numeri e lettere, quasi un rebus per un'esistenza che pare sempre la stessa, ma in realtà si rinnova.
66... inverti la cifra, l'esito non cambia. Se guardi in un'ottica diversa, 66 pare la coppia di virgolette per evidenziare un pensiero importante o anche aprire e chiudere un discorso, e invece alla fine sono solo i miei anni, quelli che allora non pensavo avrei raggiunto.
Dodici mesi che trascorsi, vanno in "archivio" ma non per essere dimenticati. Ho fatto tante cose, sono sempre più consapevole e ciò che ho dato e ricevuto oggi, giorno del mio compleanno, me l'ha testimoniato e rammentato.
Ora manca pochissimo e questa giornata terminerà, anzi è già mezz'ora che posso proiettarmi verso un'altra età. Ho tanta fretta di vedere come sarò da grande, perché non si fiisce mai di imparare né di essere.
Così da domani si ricomincia. O continuerò a contare?
I giorni... le ore, i minuti... tutta la Vita che ho davanti.
Oggi è stato il mio compleanno, altri spero ci saranno e nello spazio di 24 ore, come in un film sono passate emozioni e sentimenti controversi per ricordare che non c'è da farsi illusioni, però si fa bene a sperare. La linea che separa illusione e speranza è assai sottile, guai a scantonare e finire nell'illusione, mentre non si esagera mai ad inoltrarsi e passare da speranza in speranza.
Un'occhiata all'orologio... il tempo scorre in fretta... e sono ormai quaranta minuti più o meno che non è più l'OGGI a farla da padrone, e intanto penso a questa giornata, a come è stata.
Stamane di buonora... il telefono squilla più volte, i primi auguri di buon compleanno, gli aggiornamenti di stato, poi frasi che l'occasione richiede. Vorrei sostare, indugiare coi pensieri, mentre i ricordi portano a Chi non è più già da un po' oltre ieri.
Pensare positivo... pensare positivo e... non pensare ad altro.
"TANTI AUGURI" o più o meno così, le frasi augurali si susseguono a strapparmi un sorriso, ringrazio soprattutto Chi pensavo non si ricordasse di me.
Ritorno in cucina a rassettare dopo la colazione... uno sguardo all'orologio. Devo darmi da fare, altrimenti perdo l'autobus e resto a casa, proprio oggi quando mi si ricorda perché ci sto a fare... ancora qui.
E' sempre il mio compleanno!
Riprendo la mia giornata, di corsa... ma perché mi affanno, tanto lo so... sempre a sera ce la farò ad arrivare.
E' così... nella prima parte di un arco di tempo si concentra il "turbamento", il grande "marasma" dei sentimenti e delle azioni, poi la stanchezza ma anche la chiarezza di pensiero permettono di lasciarsi andare.
Ed è notte ormai... devo solo dire GRAZIE. Un anno in più, e tra alti e bassi ci sono ancora.

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