martedì 1 maggio 2012

Lavorare allunga la vita... è una sacrosanta verità.
Di conseguenza se il lavoro manca la stessa vita s'accorcia... e questa è una verità altrettanto sacrosanta.

Oggi è stato un 1° maggio così così, tra gli alti e bassi del mio umore e ho preferito restare in casa.
Ho pensato molto... ho pensato a lungo, ai miei figli soprattutto. Alla prima che ancora fatica per riuscire a lavorare due mesi di seguito, al secondo che ora fa un corso per pizzaiolo, perchè si sa... col cibo non è mai morto di fame nessuno,  perciò... e non è una "battuta" anche se potrebbe sembrare tale.
E pensare che da piccoli dalla classica fase della "maestra" e del "calciatore", erano passati da adolescenti all'aspirazione di diventare medici... pediatra, l'una... veterinario, l'altro. Ma tutto è rimasto un sogno, un po' perchè crescendo sono cambiate le intenzioni... un po' perchè sono mutate le aspettative.
Ora qualsiasi lavoro andrebbe bene, anche quello per cui non hanno studiato... ma a trovarlo uno, bello e "noioso" a tempo indeterminato! Si preferirebbe "morire di noia" piuttosto che fatalmente "lasciarsi vivere" in una situazione di stallo.
Mah... comunque continuiamo a... pensare positivo anche in questo, prima o poi qualcosa succederà.
E in questa giornata in cui si celebra la festa dei lavoratori, ai miei figli che lavoratori ancora non sono voglio fare l'augurio di una lunga vita, visto che come si evince dal racconto che segue... lavorare allunga la vita.

Due contadini, vicini di casa, avevano lavorato sempre insieme, poiché i loro campi erano confinanti.
Ormai, fatti vecchi, avevano abbandonato il lavoro più pesante, ma uno dei due non poteva stare senza far niente.
Era tutto il giorno in giro, e ora piantava un melo, ora sostituiva un olivo, ora rinfittiva una siepe o aggiustava un fosso: insomma, non poteva starsene con le mani in mano.
L'altro invece diceva:
Ho lavorato la mia parte e ora è giusto che mi riposi.
Per questa ragione passava tutto il giorno a godersi il sole, seduto sulla porta di casa.
Un giorno capitò da quelle parti la Morte, per vedere se ci fosse lavoro per lei. Adocchiò i due vecchietti, uno al lavoro e l'altro in riposo, e mormorò:
Siete proprio a tiro.
Andò da quello sfaccendato e glielo disse. A sentirsi avvertire che doveva morire, il vecchietto andò su tutte le furie e fece il diavolo a quattro.
L'altro invece, appena avuta la notizia, si rassegnò:
Bisogna che mi affretti a raccogliere queste foglie, prima che sia troppo ardi. E dopo quella faccenda ne avviò un'altra, come se nulla fosse, di modo che, quando giunse la Morte, lo trovò talmente occupato che disse: un vero peccato portarlo via, con tutto questo da fare che ha!
Così, per quella volta, si accontentò dello sfaccendato.


                                         G. Rossi




5 commenti:

  1. Dici che è per questo che non riesco mai a star ferma?
    Una bellissima morale questa storia.Grazie!!!
    Un abbraccio per una buona giornata e un bacio
    Pinuccia

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    1. Lavorando, Amica mia non c'accorgiamo del Tempo che passa... per fortuna, e brave siamo a trovarcele le occasioni per non stare mai ferme.
      Un abbraccione,
      Mary

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Cara Mary che tasto dolente il lavoro....che dovrebbe essere un diritto di tutti ma che cosi' non è.Giovani a cui è stata tolta la speranza del futuro,giovani meravigliosi che si danno da fare,ma arrancano in questo paese che non investe su di loro!! CHE PAESE PUO'ESSERE QUELLO CHE NON RICONOSCE IL VALORE IMMENSO DEI GIOVANI!!!
    Speriamo per loro in futuro migliore....
    Tristezza a parte spero davvero che tu sia un poco piu' serena per Te..Un abbraccio coraggioso per un domani migliore per Tutti NOI.
    Anto.

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    1. Un tasto davvero dolente, cara Anto... che rende ancora più nebuloso l'orizzonte del futuro di Tutti.
      Stiamo diventando poveri... e per quanto ce la vogliono edulcorare... è una realtà molto amara da mandar giù e ancora di più da digerire.
      Dobbiamo continuare a... vederla in positivo, non fosse altro per conservare le residue energie, ma alla fine resta solo la speranza soprattutto per questi nostri figli privati di ogni ambizione( oggi, che parolona!)
      Va bene, comunque... Amica mia, a me va meglio... c'è solo da riprendersi da una situazione di forte stress fisico ed emotivo. Ma siamo forti e ce la faremo.
      Un bacio.
      Mary

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