
Poi la giornata ha avuto inizio... di corsa l'autobus, l'arrivo in ospedale, qualcuno mi ferma e sosta a raccontare...
Che dici, che sarà... perché è così... ma come andrà... che dici?
Tante domande in una sola, manco fossi un medico, ma meglio... posso ascoltare ad oltranza perché del medico non ho le noie dell'incombenza, e basta il sorriso e una parola giusta per far sentire bene.
Dopo un po' arriva la mia "collega in sintonia", e insieme cominciamo il Nostro giro.
Un'altra mamma "orfana" di figlio, che con la malattia paga il Suo dolore, ma vive e non sopravvive scrivendo lunghe, quotidiane "note" d'Amore.
Quante analogie rendono più che simili, quasi uguali gli uomini...
Un altro incontro poi, una caregiver... ennesimo esempio di forza e dignità oltre la sofferenza, la vita che vince sempre, nonostante le apparenze, la voglia di riprendere e continuare.
Un bigliettino si aggiunge all'albero della Vita.
Dopo la tempesta torna sempre la quiete.
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