martedì 25 giugno 2019

I COMPITI DELLE VACANZE


Un tema a settimana, un libro di racconti, analisi grammaticale e logica di periodi a piacere, magari presi da quei racconti stessi, così alla fine il libro almeno è aperto. Ah, dimenticavo... una settimana prima del ritorno a scuola, sotto a scriverne la "relazione", e ringraziando il Cielo anche l'estate passa.
Già... i compiti delle vacanze, per figli e genitori croce e tormento di un inesorabile conto alla rovescia. Eppure a me, autonoma fin dalla prima elementare, è sempre piaciuto farli, perché non mi sentivo pressata dall'ansia del giorno dopo, me li "gustavo" e certe volte capivo persino ciò che non mi era entrato in testa per tanti mesi. E poi c'era quell'aria rarefatta, quel sentirmi avvolta dal tepore che non disturbava, nonostante i 38° gradi all'ombra.
Ma io costituisco un caso a parte, "fatta al contrario" come dice mio marito, sono sempre stata particolare fin da bambina, controcorrente... amavo leggere piuttosto che giocare, e se giocavo sentivo il peso della responsabilità del ruolo. Mamma dall'inizio alla fine, se facevo la mamma. Figlia ubbidiente e rispettosa, se ero figlia.
Dopo tanti anni non è cambiato nulla. Per questo scelgo di vivere le mie vacanze cercando di colmare "mancanze", e il vuoto della solitudine di Chi guarda fuori dalla finestra e sperando sogna la vacanza che non ha.
È compito molto serio ricevere e condividere la vita come continuo evento organizzato dalle cose traboccanti di significato, liberi dal sali e scendi di una marea di cose inutili.
È proprio così, e in tale scambio trovi quello che nessun viaggio o vacanza può dare. Guardare con occhi diversi il solito posto e trovarlo bellissimo.

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