giovedì 1 novembre 2018

AGGIORNAMENTI DEGLI STUDI E ALIMENTAZIONE E PUBBLICITA' (sesta parte)


L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha bocciato l'81% dei claims per mancanza di adeguati studi scientifici comprovanti gli effetti benefici vantati per la salute (batteri probiotici che dovrebbero riequilibrare la flora batterica intestinale e rafforzare il sistema immunitario; acqua minerale che abbassa la glicemia), e i claims troppo generici come "aiuta la crescita", o anche "il the nero migliora la capacità di concentrazione".
Negli anni '80 la pubblicità puntava a valorizzare le caratteristiche di un prodotto che lo differenziava dai "competitors" (la pasta che prende meglio il sugo, la pasta che resta sempre al dente). Oggi non c'è più il prodotto, non c'è più il sugo, non c'è più l'essere al dente ma conta solo un "mondo di valori" (dove c'è Barilla, c'è casa ovvero famiglia).
Perché uno spot sia efficace si punta sulla simpatia di chi lo presenta, l'autorità che il testimonial rappresenta, e la rarità del prodotto. Importanti saranno le immagini persuasive e le parole "calde" che restano ben impresse ( diet, light, zero grassi, bio, cotto a vapore, offerta, gratis).
Tutto influirà sull'attenzione del consumatore, persino come i prodotti saranno posizionati sugli scaffali del supermercato, e alla fine chi acquisterà sarà il "neurone".
Se l'industria alimentare sforna 3300 calorie quotidiane cadauno, ben si comprende quale tipo di studi c'è dietro la nascita di uno spot televisivo.
Prendiamo ad esempio quel famoso "Buongiorno con Nutella" che aveva come colonna sonora la voce di Pavarotti, consideriamone i vari passaggi. La celebre crema di cioccolato alla nocciola colora la vita, è inserita in un ambito di colazione salutare, sopravvive di generazione in generazione, è gradita da tutte le razze, è quindi un collante nella socialità.
Era una "reclame" rasserenante di tipo narrativo.
E' di questo periodo un altro spot che reclamizza una merendina "antica", il Buondì. Protagonisti, i componenti di una famiglia zombie, orrendi e spaventosi vanno ugualmente a segno. Tutto serve purché se ne parli.

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