venerdì 16 novembre 2018

SU IN ALTO. PROFUMO DI LEGNA ED INCENSO


Oggi è stato mercoledì, e al solito mio marito ed io siamo stati fuori. Meta, Deliceto distante poco più di 40 km, perché avevamo necessità di essere in città nel pomeriggio. Bene, quello che pareva dover essere un ripiego, alla fine è risultata una piacevole scoperta. A parte il borgo antico, gli scorci e il panorama, caratteristiche comuni a quasi tutti i paesi del Subappennino Dauno, qui...quante chiese! E poi, vicinissime l'una all'altra, da imbarazzo della scelta per coloro che abitano le case attigue. Una in particolare mi ha colpito già dal nome... Sant'Anna e i Morti. Che strana "accoppiata". Sant'Anna con Maria Bambina sull'altare e in una cappella laterale chiusa da un cancello, la Morte con la falce. Un forte ed evidente contrasto, sottolineato poi in modo contraddittorio in una scritta su una targa all'esterno, di fianco ad una porta dipinta e scolorita dall'avanzare del tempo. "Il trionfo della Morte sulla Vita". L'eterno conflitto superato e smentito dalla Resurrezione e dalla salvezza, secondo la visione cristiana, ma pure da una concezione laica che vuole memoria imperitura in Chi resta. E in un certo senso è così, se strade acciottolate di un borgo antico portano ancora i segni dopo secoli e secoli, se le mura intatte di un castello hanno resistito alle impietose intemperie, se nei discorsi a mezza voce degli anziani di un piccolo comune c'è il rimpianto del buon tempo antico.
Nulla muore del tutto se porta frutto, e i frutti a ben vederli, ci sono sempre.

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