giovedì 22 novembre 2018

L'ONESTA' DELLA BUONA TERRA


Come più volte è rappresentata la Speranza, se un seme capitato sull'asfalto, riesce a penetrarlo e poi germogliare, è alquanto credibile che un uomo legato alla Sua terra, coltivata con amore per una vita, riesca a sopravvivere oltre qualsiasi aspettativa, fino a quando comunque "il giorno" arriverà. E sembrerà impossibile.
Dopo un inizio garbatamente burrascoso, a me si era legato con affetto. Mi aspettava ogni volta per raccontare la storia della Sua vita, che io fingevo di non conoscere per non deluderlo. Diceva della terra e dei sacrifici, di onestà e rispetto... e gli brillava lo sguardo, poi passava alla malattia e la tingeva di tinte fosche, si lasciava scappare ogni tanto un "se riusciamo a tirare" poco convinto, ma alla fine concludeva con l'abituale soluzione in tasca... "però tanto c'ho la campagna".
Da me si fece conquistare con una caramella al caffè che accettò per buona "crianz'", visto che non amava i dolci, in seguito chiederla diventò l'invito a tornare. Scartava la caramella e poi la succhiava lentamente, mentre continuava a parlare di sé, della Sua campagna, dove si recava ogni giorno per seguire i lavori seduto sulla sedia a rotelle...
"Per me la terra è tutto. E' madre e padre, fratello e sorella. Ci devo stare assieme e assisterla come conviene. Prima spaccavo il mondo, la giravo tutta a piedi. Oggi me l'abbraccio con gli occhi, perché altro non posso.
E si fermava per asciugarsi gli occhi...
"Eh, signora Maria... io mi difendo. E mi difendo in tutti i modi. Mangio anche se non mi va. Mangio, ho lo stomaco "potente" e quello che mangio mi fa venire la forza. Poi faccio da solo la ginnastica con le gambe, faccio finta di andare in bicicletta, me le massaggio. Non voglio tenere due cose appese..."
Poi sorrideva...
"Mi difendo per non arrendermi. Io non mollo".
E lo hai fatto fino allo stremo, non solo tuo ma anche di Chi ti stava accanto, fino ad oggi quando con un messaggio la Tua dolce figlia mi ha fatto sapere che non c'eri più. Ho provato una fitta al Cuore, sapevo, qualcosa immaginavo ma come sempre vengo colta alle spalle. Vittima di perenne illusione? Mah, piuttosto affetta da inguaribile speranza.
E particolare valore ora avrà l'ultimo regalo che mi facesti un anno fa, uno spicchio di zucca... e le Tue parole.
"Ti porto qualcosa che non potrai scordare, la zucca coltivata, irrigata e raccolta da Noi, naturale.
Te la do con tutto il Cuore, perché sei una gran signora".

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