mercoledì 28 novembre 2018

CURARSI A CASA


Interessante incontro organizzato dalla FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) a tema, l'avvio della ROP (Rete Oncologica Pugliese) con decreto in data giugno 2018. PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali) e mobilità passiva.
Presenti e relatori, il dott. Evaristo Maiello (Coordinatore DIOnc Capitanata della Rete Oncologica Pugliese), il dott. Antonio Delvino (Istituto Tumori di Bari), il Cav. Francesco Diomede (Vice-presidente FAVO Nazionale). Interventi dei rappresentanti delle associazioni e di alcuni operatori sanitari.
Dopo tredici anni di stallo sembrava la cosa più complicata da realizzare, ed invece la rete ha visto la luce pur nella sua complessità. Entro fine anno saranno avviati i primi Centri di Coordinamento Oncologico che si incaricheranno di risposte complete ai malati, qualunque sia la natura del disagio che vivono, clinico, lavorativo, sociale, informativo e psicologico. Un altro concreto passo avanti sarà l'istituzione delle sottoreti di patologia, con relativi centri di riferimento e PDTA, di polmone, seno, prostata, colon e utero.
Il 13 Dicembre è la data stabilita per gli "Stati generali della Rete Oncologica Pugliese".
Rete vuol dire "integrazione", la fine di ogni residua forma di autoreferenzialità, il freno ad una mobilità passiva per cui ancora molti migrano in altri centri sperando in cure ed assistenza migliori.
Anche se sarà un percorso molto difficile, punti di forza per una rete da standardizzare saranno il "rigore metodologico", i "PDTA predefiniti e certificati con manutenzione", la "Medicina di precisione" ovvero ogni terapia dovrà essere preceduta da valutazione genetica. Nodi importanti della rete saranno altresì i medici di famiglia, adeguatamente formati ed informati cui spetterà il compito di avviare il paziente verso centri e specialisti indicati al caso.
Un incontro durato tre ore, condotto con chiarezza e aperto al dibattito. Un bel progetto che pare avviarsi al varo definitivo. Al termine tra di Noi uno scambio di opinioni, quella comune che pare un sogno o meglio utopia poter curarsi in tutta tranquillità a casa propria finché non ci sarà armonia e ognuno continuerà a "coltivare il proprio orticello". Empatia medico-paziente, umanizzazione delle cure, si fa un gran parlare ma non sono ancora atteggiamenti costanti. I farmaci e le nuove proposte terapeutiche non mancano, però non bastano.

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