mercoledì 7 novembre 2018

DIARIO DI BORDO. IL MEGLIO DELLE EMOZIONI. (terzo giorno)





Se il tempo vola, due giorni sono un battito di ciglia. Così alle 13:50 di questa domenica, a conclusione di un lungo ponte festivo, siamo sul treno che ci porterà a casa.
Saliti dalla parte opposta, abbiamo attraversato un intero vagone per raggiungere i Nostri posti. Cagnolina, sgusciante dal trasportino e nel panico totale, altrettanto il marito comunque impegnato a districarsi nell'ingorgo di bagagli lungo il corridoio. Decido di mettere in pratica ciò che ho imparato: respirare profondamente e concentrarsi su qualcosa di piacevole. Mi guardo intorno, magari qualcosa m'ispira. Nulla. Poi mi soffermo a guardare le scarpe di Chi ho di fronte e quasi mi ipnotizzo da sola, poi mi oriento verso i miei pensieri di sempre. Meglio.
Stasera gran rientro per Chi era partito, un po' di nostalgia e comunque voglia di tornare alla normalità. Noi siamo in treno, e a parte la consueta agitazione, non è che ci va così male, penso alle code in autostrada, col maltempo di questi giorni, chissà...
Uniche note negative su questo treno, i minuti di ritardo inevitabile e l'impossibilità di guardare fuori, perché se fosse stato bello e soprattutto non in Autunno, quando alle 17 è quasi buio, avremmo potuto veder scorrere veloci i campi e il mare, e invece solo nebbia ai lati, sembra una coltre di nuvole.
Ehhh... ha esclamato una signora del Nostro stesso scompartimento... ormai è proprio finita. Dobbiamo rassegnarci.
E' finita? Rassegnarsi?... ho pensato... per un cambio di stagione, tra l'altro necessario ad ogni essere vivente e soprattutto alla natura? Come potrebbero essere apprezzati sole e tepore, colori e luce, se fossero assenti condizioni all'opposto?
Credo proprio sia opportuno accogliere tutto quel che arriva, contrattempi e disagi, pioggia e vento, tanto nulla dura per sempre e intanto l'esperienza avrà reso più forti, accomodanti e grati, com'è giusto che sia nelle stagioni dell'anno e della vita.
Caspita, non mi perdo un'occasione per "filosofeggiare", ormai sono incorreggibile, incurabile, incontrollabile...
Scendono la signora con la figlia del sedile di fronte, salgono due ragazzi dai moderni jeans con strategici strappi. Bermuda o pantaloni lunghi? Sorrido senza darlo a vedere... sono antica o all'antica? Beh, ognuno fa come crede, pensa come vuol pensare. Intanto prossimo è l'arrivo, ed io penso già a domani.

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