lunedì 26 novembre 2018

SENTIRSI MADRE


Ci sono storie che quando si ascoltano sono tali da predisporre in un certo modo. Lasciano un segno, e la reazione a ciò che si vive subito dopo coglie impreparati, stupiti.
Allora ti chiedi... come mai, perché pur essendo stata più volte spettatrice in un contesto che resta lo stesso, questa volta gli occhi sono più che lucidi. E non è solo perché non ci si fa mai l'abitudine.
Capita che prima di iniziare qualcuno mi trattenga per un saluto, dovrebbe essere rapido e invece si trasforma in un lungo racconto che pare una favola ed è al contrario vita vera.
Una lunga attesa, più dei normali nove mesi, prima che una bimba venga al Suo mondo che l'aspetta con amore. Alla mamma viene consegnata nuda ma con un paio di calzini, questi resteranno nella scatola dei ricordi, profumati di talco e di gioia.
La bimba cresce e un giorno le chiede...
La mia amichetta ha detto che è nata dalla pancia della mamma. Anch'io sono nata dalla tua?
E allora le racconta di un puledrino che qualche giorno prima di Natale aveva consegnato a loro, papà e mamma, un pacchetto in cui come dono prezioso c'era lei a farli felici.
La piccola si sentì speciale, l'unica al mondo a non essere nata dalla pancia della mamma né portata dalla solita cicogna, e sotto a un cavolo manco a pensarci.
Diventò grande e gradualmente comprese la Sua storia. Era nata dal Cuore di Chi l'avrebbe amata tanto quanto se non di più fosse arrivata dopo la gioia di una lineetta blu.
Questo racconto mi ha coinvolto, sarà stato il modo, il tempo, il mio stato d'animo... non so, sicuro è che mi ci sono vista dentro, immersa quasi protagonista. Poco dopo ho incontrato una ragazza che piangeva, l'età di mia figlia... primo respiro profondo, il motivo... potevo immaginarlo, la causa scatenante... altro respiro. Le paure, la speranza... un dito alle labbra per darsi coraggio. E le mie lacrime e il desiderio di stringerla a me, come fosse mia.

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