lunedì 18 giugno 2018

UNICA E DOPPIA


In questo periodo mi sento proprio così, "unica" ed esagerata per alcuni versi, "doppia" ed incompleta a causa dei vari tentativi per mantenere l'equilibrio.
Vorrei andare per una sola strada, avanti e spedita, e non portarmi appresso un "sacco" di pensieri miei e "dolori" altrui. Vorrei elaborare tutto insieme un po' alla volta, perché diventi energia forte, ed andare avanti.
Mi rendo conto che davvero sono di una "profondità abissale". 
"Profondità abissale", ho già usato questa espresssione, mi piace... ha fascino e sa d'infinito. Mi spuntò estemporanea un giorno, ora succede che la ripeta nei periodi, appunto... di riflessione al massimo grado ed oltre.
E in momenti come quelli, come questo... io mi sento doppia, ed anche se cerco fortemente di reagire, le "mie due persone" resistono nella loro unicità.
La Mary che procede ed è sempre un passo avanti e l'Altra che resta ferma o addirittura torna per un tratto indietro, perché sente di doverlo fare, altrimenti non avrebbe senso ciò che è stato. La prima è consapevole di non essere unica, si volta ma non riconosce la seconda perchè troppo lontana e a questo punto resta smarrita e si ferma anch'essa. L'Altra ad un certo punto la raggiunge, ma entrambe sono troppo stanche e il ricongiungersi lascia senza forze.
Stamane ho aperto l'armadio riordinato da poco, poiché ho tanto eliminato, è rimasto l'essenziale. Ho cominciato a provare gli abiti "superstiti", avevo il dubbio non mi entrassero più, e invece li ho trovati "comodi" e persino più belli. Dare valore a ciò che resta potrebbe essere un punto d'incontro, una sorta di compromesso che annulla lo sdoppiamento.
E finalmente così sarei sempre "unica e sola", per quella strada, la mia... tortuosa in parte per l'inevitabile coinvolgimento, però senza se senza ma, senza altro tipo di condizionamento.

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