domenica 17 giugno 2018

NUTRIRMI MENTRE SONO IN CHEMIO. SARA' POSSIBILE? (quinta parte)




Per risanare il tubo digerente dai danni della chemio e della radio c'è la nutriente zuppa di miso.
Il miso è ottenuto dalla lunga fermentazione dei fagioli di soia gialla in acqua e sale marino, a volte con l'aggiunta di cereali diversi come riso o orzo, che avviene sotto pressione in botti di legno di cedro e al riparo dell'aria. Durante 12-24 mesi è sottoposto a due o tre travasi che hanno la funzione di ossigenare la massa in fermentazione e alla fine della quale si ottiene una pasta scura, dall'aroma e dal sapore caratteristici, contenente il 12-14% di proteine già in parte "digerite", sali minerali, oligoelementi, vitamine ed enzimi.
Quindi il miso contiene un'alta percentuale di proteine vegetali, gli otto amminoacidi essenziali, senza però il colesterolo o grassi come il cibo di origine animale. E' ricco di sali minerali, quali il calcio, il sodio e il magnesio. In unione con i cereali, le proteine del miso completano quelle del cereale stesso, rendendole molto più utilizzabili.
La Wakame (Undaria pinnatifida) è un'alga marina edibile. In Giappone ha rappresentato una fonte nutrizionale importantissima sin dal 700 a.C. e ormai da diversi anni è divenuta oggetto di specifiche coltivazioni. Tra le varie specie di alghe brune, la Wakame è fonte ricca di proteine, il suo profilo amminoacidico e gli indici di qualità proteica sono buoni.
Dopo il miso e l'alga Wakame, un cenno merita l'Artemisia, molto ricca di ferro. In commercio sono reperibili panetti di mochi all'artemisia, da tagliare a fettine sottili e poi gonfiare in padella o al forno.
La chemioterapia e la radioterapia sono più efficaci se precedute o seguite da digiuno. Se non si riesce a digiunare, mangiare poco e cibi a basso indice glicemico (pasta di grano duro condita con verdure o piccola porzione di legumi o semi oleaginosi, crema di nocciole o di mandorle). Ottimi e sani anche dei biscotti fatti in casa, impastando la farina di mandorle con un pizzico di sale e purea di patata dolce (batata), e cotti a 160° per 40 minuti.
Quindi nutrirsi bene pure durante i trattamenti è possibile, buon senso e fantasia in cucina con gli ingredienti giusti, continueranno a fare di ogni pasto un momento piacevole oltre che sano.

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