mercoledì 11 maggio 2011

Riacquistare la propria dimensione dà maggior credito alla speranza perchè così non le si chiude la porta in faccia.  Anche quando tutto è perso essa continua ad... esserci perchè è alimentata dalla certezza di poter vivere senza rimpianti, senza il rimorso di non aver fatto ciò che era da fare e di non aver accompagnato lungo il difficile percorso. Per questo continuare a... parlare di argomenti solo all'apparenza banali che riguardano la vita di tutti i giorni non è da insensibili e superficiali, tutt'altro, e con la saggezza della riflessione ben si comprende quanto sia proprio il quotidiano a lasciar intravedere la possibilità del domani.  E certamente ieri a Mario, durante il suo altalenante dormiveglia, i nostri discorsi sul giusto riutilizzo delle mozzarelle un po' passate non hanno dato fastidio ma conforto, suscitando in lui insieme con la nostalgia dei tempi in cui era più partecipe anche il desiderio di tornare a far parte di quella normalità dalla quale è stato forzatamente escluso a causa della malattia. Forse non ci riuscirà... chi può dirlo?!?... ma almeno per un po' saranno state lontane l'angoscia e la disperazione. L'ho detto stamane anche a Fernando, un paziente operato di carcinoma alla trachea, che non accetta la sua condizione di poter "parlare", farsi ascoltare, schiacciando un pulsante posto sulla gola. La tracheostomia per lui non è una condizione è un dramma da cui più volte ha pensato di fuggire anche con un gesto estremo... ma sarebbe giusto? No, non è certo giusto privarsi di tutto quello che la vita offre, di bello e anche di brutto, della possibilità di combattere e dimostrare a se stesso, agli altri e pure alla malattia che è uno solo a condurre il gioco volendo ad ogni costo e nonostante tutto poter continuare a... gioire delle proprie giornate, del piacere di aprire gli occhi al mattino e di poterli chiudere alla sera con la serenità di aver accettato ciò che è stato e sarà.

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