domenica 7 ottobre 2018

LE EVIDENZE (terza parte)


Le evidenze indicano chiaramente come prevenire le malattie croniche con la dieta. Un'alimentazione corretta può diventare un prezioso alleato della salute. E le evidenze accumulate in anni di ricerche danno indicazioni precise.
Gli alimenti da privilegiare sono: frutta, vegetali, cereali integrali, oli vegetali, legumi, frutta a guscio, caffè. Va limitato al massimo invece il consumo di carni rosse e processate, oltre che delle bevande zuccherate.
La prima distinzione da fare, esaminando gli studi di nutrizione, è tra quelli di intervento e quelli osservazionali. Nei primi si può essere certi dei pattern alimentari in quanto direttamente definiti dai ricercatori, dei secondi non si può avere certezza dei cosiddetti food pattern, perché in genere autoriferiti dai partecipanti.
La maggior parte dei dati disponibili deriva dagli studi osservazionali sull'assunzione di cibi e il rischio di patologie croniche.
Gli studi di coorte prospettici hanno contribuito in maniera sostanziale nell'arco degli ultimi 60 anni alle conoscenze attuali, mentre le revisioni sistematiche sommarizzano i dati provenienti da questi studi ed estrapolano l'importanza di singoli cibi e di pattern dietetici nella prevenzione delle malattie croniche.
Un elevato consumo di cereali integrali è stato correlato ad una riduzione di rischio, al contrario l'assunzione di carni rosse e carni processate si associa ad un aumento di rischio.
Queste sono le due punte estreme dei cibi salutari da una parte e di quelli nocivi per la salute dall'altra. In mezzo c'è l'universo mondo degli alimenti, per i quali ci sono evidenze meno consistenti e soprattutto spesso relative ad una singola patologia.
Uno stile di vita regolato secondo la Dieta Mediterranea riduce comunque il rischio.
E' possibile il trapianto di microbiota intestinale, ma qual è la migliore via di somministrazione?
Il trapianto di microbiota intestinale attraverso la somministrazione di capsule per via orale ha dimostrato efficacia comparabile a quello condotto con la modalità standard in colonscopia nella prevenzione delle recidive delle infezioni da Clostridium difficile.
(continua)

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