sabato 27 ottobre 2018

AGGIORNAMENTO DEGLI STUDI E ALIMENTAZIONE E PUBBLICITA' (quinta parte)


La pubblicità non risponde a reali esigenze materiali, crea nuovi bisogni sociali, non esaudisce desideri, induce o aiuta a desiderare qualcosa, che va oltre il prodotto pubblicizzato, estendendosi allo stile di vita o allo "status" a esso associati.
La pubblicità nasce un tempo con l'obiettivo primario di vendere un prodotto, oggi invece lo scopo è convincere il pubblico a desiderare di entrare a far parte del mondo prestigioso, godibile, popolato dai consumatori abituali di quel dato prodotto, sia esso un gelato, una bevanda, un abito.
In tutti i casi la PUBBLICITA' NON PUO':
- essere falsa, ambigua, fuorviante
- dare adito a dubbi sulla sicurezza nutrizionale di altri alimenti
- incoraggiare o tollerare il consumo eccessivo
- affermare, suggerire o sottindere che una dieta equilibrata e varia non possa in generale fornire quantità adeguate di tutte le sostanze nutritive.
- fare riferimento a cambiamenti delle funzioni corporee che potrebbero suscitare o sfruttare timori nel consumatore, sia mediante il testo scritto sia mediante rappresentazioni figurative, grafiche o simboliche.
I CLAIM (slogan pubblicitari) nutrizionali salutistici devono essere:
- veritieri
- basati su dati scientifici validi
- non possono suggerire l'idea che la salute potrebbe risultare compromessa dal mancato consumo dell'alimento
- non possono fare riferimento alla percentuale o all'entità della perdita di peso
- non possono fare riferimento al parere di un singolo medico o altro operatore sanitario e associazioni non riconosciute.
L'azienda produttrice è responsabile di ciò che comunica e deve essere pronta a giustificare la veridicità delle informazioni.
(continua)

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