sabato 13 ottobre 2018

LE EVIDENZE (sesta parte)


Le evidenze scientifiche sono parte della conoscenza collettiva. Questa è ripartita in un gruppo di persone, e nessuno la possiede interamente, quindi la conoscenza di uno solo, ricca di indicatori e annotazioni, deve collegarsi a quella di altre persone.
I differenti frammenti di conoscenza, che membri diversi della comunità possiedono, devono essere compatibili. Fidarsi dei propri "sensi" per la Conoscenza dei fenomeni può farci ripiombare nel "Medioevo", perché c'è una grande differenza tra "SINTOMI" (individuali) e "SEGNI" (universali).
Nel Medioevo credevano che la terra fosse piatta, prova dei loro sensi, e questo era un sintomo.
Esiste l'illusione della conoscenza, e si verifica perché viviamo in una comunità della conoscenza e sbagliamo a separare il sapere che si trova nella nostra testa da quello al di fuori. L'illusione della conoscenza è il rovescio della medaglia di ciò che gli economisti chiamano la maledizione della conoscenza (es. Come! Non lo sapevi?). La maledizione della conoscenza consiste nel pensare che ciò che si trova nella nostra testa sia anche in quella altrui. Nell'illusione della conoscenza, tendiamo a pensare che ciò che si trova nella testa degli altri sia nella nostra. In entrambi i casi, sbagliamo nel distinguere chi sappia che cosa.
Austin Bradford Hill è stato un epidemiologo e statistico britannico, pioniere nell'uso degli esperimenti clinici randomizzati. Portano il suo nome alcuni principi ( I nove principi di Hill):
- Forza dell'associazione
- Riproducibilità
- Specificità
- Temporalità
- Gradiente biologico
- Plausibilità biologica
- Coerenza
- Conferme da evidenze sperimentali o quasi sperimentali
- Ragionamento analogico
( continua)

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