venerdì 19 ottobre 2018

ANIME IN CAMMINO


E' così che mi sento quando si chiude il giorno e la notte avanza. Poi una pausa, e con la luce si riprende. Stanchezza sulle spalle e negli occhi, e spesso troppo spesso la sensazione di non essere capita. Ma vado avanti, come anima in cammino, consapevole di voler essere fino in fondo ciò che ho deciso.
A volte mi faccio prendere dalla veemenza del pensiero, mi accaloro nell'esternarlo, vorrei contenermi per non essere fraintesa ma raramente ci riesco. Succede a Chi ci crede che ciò che si è vissuto debba avere un senso, uno scopo.
E ché... è forse vita questa?
Nel sentire una figlia esclamare questo e in tale modo, sono rimasta basita, tanto che sul momento mi sono mancate le parole, poi...
E meno male che la madre in questione pareva mostrasse disinvoltura e forza a vivere ciò che per malasorte le era toccato...
Sapessi, faccio il possibile per farlo pesare poco e niente, eppure "questa" sente tutti i mali del mondo.
Ipocondriaca...?
Ecco, si... è diventata proprio quello.
Il problema è che quando la malattia si presenta, non è la sola persona colpita ad essere coinvolta ma l'intera famiglia, ed ogni componente reagisce in modo diverso. Così Chi dovrebbe sentirsi curato e protetto, si trova invece ad accogliere e rassicurare, con un latente ed ingiusto senso di colpa per una colpa che non ha...
E' un diritto, sai figlia mia... un diritto sacrosanto, quello di sentirsi circondati da persone serene e fiduciose. Quando ti capita un evento difficile, si affronta, si vive e si supera, ma non si può farlo da soli.
E ché... deve capitare proprio a me?
No, dicevo "ti" capita, ma non perché sia certo. Però pensarci serve ad imparare com'è la vita. Dall'alba al tramonto c'è comunque tanta luce intorno, chiaro e oscuro per ogni anima in cammino.

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