venerdì 27 gennaio 2023

LA VITA E OLTRE (n.41) (Ascoltiamo ciò che dice il corpo)

Nel campo della malattia massima è la centralità del corpo. Se imparassimo ad ascoltarlo e ad interpretarne i segnali, forse eviteremmo di ammalarci. Si parte quindi dal corpo, sede di affetti, di emozioni e mezzo di relazione, per migliorare la propria consapevolezza o presenza mentale, energia che si genera essendo consapevoli di tutto ciò che sta accadendo nel momento presente. Da volontari approccio al paziente e conseguente relazione saranno con la consapevolezza in gran parte facilitati. Intuito e discrezione, senso dell'opportunità e garbo, e prossemica che ben predispone all'ascolto, avranno poi un ruolo pure importante. "O mano minuta insegnami ad abbracciare un uomo come la sete abbraccia l'acqua". (Ocean Vuong) Ho trovato questa frase e ne sono rimasta incantata. Le mani portano all'"abbraccio", all'unità e ad annullare la solitudine. Le mani colmano il vuoto. Pian piano stiamo tornando agli abbracci, quelli fisici intendo, finora abbiamo cercato di stabilire un contatto con lo sguardo, le parole, persino la prossemica, porgendoci all'altro con com-passione. Qualsiasi forma di contatto serve per raggiungere la sintonia in una relazione. Non siamo abituati? Bene, dovremo esercitarci. Esercizi pratici per superare pudore e timidezza, liberarci da vecchie convinzioni e obsolete convenzioni. Non servono molte parole per comunicare quel che serve. Ciò che non comprendo io, intendi Tu. Dove non arrivi Tu, riesco io. Assecondare per andare insieme E poi c'è la Vita che parla coi fatti, e pure quella l'ascoltiamo insieme.

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