domenica 12 settembre 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.46) (Fermo immagine e silenzio)


11 Settembre 2001... una data impressa nella memoria.
Quel giorno alla notizia del crollo maledetto il mondo si fermò, raggelato davanti alle immagini trasmesse da ogni rete televisiva.
Due torri gemelle, simbolo di sovranità economica e potere, sgretolate da mente assassina senza rispetto.
Un evento di tale portata sortisce un effetto domino, e tutto passa in secondo piano.
Ricordiamo infatti perfettamente che cosa in quel momento stavamo facendo, pensando, ore 8,46 a New York, quasi le tre del pomeriggio in Italia, e non lo dimenticheremo perché fu "fermo immagine" ad emozioni estreme.
Tutti, inoltre, quell’ 11 settembre abbiamo ancora davanti agli occhi la terribile fotografia intitolata “The Falling Man”, ovvero l’uomo che cade, che immortala in un attimo sconvolgente la disperazione di un uomo che, per sfuggire alle fiamme, preferisce buttarsi dall’ottantaduesimo piano del grattacielo.
Chissà se lo preferì davvero o fu il terrore a fargli perdere il senno. Perché la paura è capace di questo, far impazzire.
Restammo muti di fronte allo sconcerto degli spettatori, alla disperazione, al silenzio che seguì, interrotto solo dalle sirene.
Ispirandosi a quella drammatica e sconvolgente fotografia, la grande poetessa polacca Wislawa Szymborska scrisse una poesia su quell’ 11 settembre, ntitolata, “Fotografia dell’11 settembre”.
Questa poesia vale anche come monito, affinché non si ripeta nessun altro 11 settembre, promemoria della Storia che insegna, ma che molti, troppi fingono di ignorare.
Fotografia dell’ 11 settembre
di Wislawa Szymborska
Sono saltati giù dai piani in fiamme -
uno, due, ancora qualcuno
sopra, sotto.
La fotografia li ha fissati vivi,
e ora li conserva
sopra la terra verso la terra.
Ognuno è ancora un tutto
con il proprio viso
e il sangue ben nascosto.
C’è abbastanza tempo
perché si scompiglino i capelli
e dalle tasche cadano
gli spiccioli, le chiavi.
Restano ancora nella sfera dell’aria,
nell’ambito di luoghi
che si sono appena aperti.
Solo due cose posso fare per loro -
descrivere quel volo
e non aggiungere l’ultima frase.
Una nota. Amo molto questa poetessa, perché capace di rendere i versi in immagini. Saggezza poetica, abilità nella scelta e nell'uso delle parole.
Semplicemente... grande.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante grattacielo


2 commenti:

  1. Wislawa è la mia poetessa preferita. "...e non aggiungere l’ultima frase". Una sensibilità fuori dal comune, la capacità di cogliere e far fiorire commozione. Una giornata terribile che non sembra aver insegnato.

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  2. Wislawa è una poetessa diretta, piace per questo. Una Sua composizione è una sorta di conversazione, stimola a guardarsi dentro, a ricordare, e se fosse possibile, pure a replicare.
    L'11 Settembre è una di quelle date da non mandare a memoria, l'hai dentro, e ritorna ogni volta come un memoriale da celebrare col silenzio.
    Grazie Franco.

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