Giornata questa di San Lorenzo, calda, caldissima, diciamo pure torrida. Di quelle per cui si potrebbe trovare sollievo e persino sentirsi felici solo al getto continuo dell'acqua o immersi in acqua.
A me è bastata la serenità in tre sorsi d'acqua, ma belli freddi, stamattina per ricominciare con la solita compressa, nel pomeriggio per poter continuare nelle faccende, e stasera per finire spero presto, sperando in temperature più fresche.
Poi con lo sguardo al cielo cercherò come ogni anno la stella che cade. È nuvoloso ma ce la farà almeno una a farsi notare.
Perché ho una cosa da inserire tra i desideri per le stelle cadenti. La semplice serenità.
Ho pensato alla fragilità umana, alla mia fragilità, ai tanti errori commessi, ai miei errori pure a fin di bene, e ho chiesto scusa a quel Cielo che permette alle stelle di brillare e a me, a Tutti Noi di esserci. Sbagliamo e nella Nostra vulnerabilità grande è la sofferenza.
Ecco, una stella cade ed io esprimo il mio desiderio, così... con umiltà.
Semplice serenità.
Se accetti la vita così come a Te si presenta, un giorno sarai in grado di trovare la pace non solo nei momenti più felici, ma anche nelle occasioni in cui il gioco si fa duro.
È tutto nella nostra testa, la serenità pure è una condizione mentale, niente altro.
E la serenità non dipende da ciò che devi vivere ma dal modo in cui lo vivi.
A domani perciò, sempre qui. Sotto lo stesso Cielo.
Da noi nuvolo, ma la vulnerabilità è la stessa sotto ogni volta. Ad una stella che cade chiedo orizzonte, speranza, vita. Senza recare sconforto, pena, rabbia, senza coltivare invidia, rancore. Scrivere del mondo, godere della sera e poi del mattino, respirare piano, senza affanno, senza dolore.
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