domenica 18 agosto 2019

TUTTO BENE... TUTTO NORMALE




Succede ancora, quando incontro qualcuno che non vedo da tempo...
Come va? Ti vedo bene... normale.
E mi verrebbe da replicare...
Mi fa piacere per Te, significa che non hai problemi alla vista.
Ma poi mi limito ad abbozzare un mezzo sorriso, perché sono normale, è vero, e so quale peso può avere una parola di troppo.
Ad esempio, consideriamo proprio il termine... "normalità". E' una parola che può dire tutto o niente. Può riferirsi alla quotidianità comune, quella che scorre via senza scossoni, ma pure al suo contrario, quando l'esistenza viene sconvolta da un'esperienza estrema che si dilunga nel tempo, può essere per poco o addirittura per sempre. Allora per necessità diventa normale l'eccezione, lo straordinario... l'anormale. Perché comunque costretti ad una pausa, vuoi o non vuoi, ci si ritrova a pensare e concentrarsi per prima cosa sul ritmo del respiro.
Respirare... cosa normale ma non scontata, se respiro ci sono, vivo. Va tutto bene... tutto normale.
Poi ti guardi allo specchio, ti riconosci a stento, cerchi i particolari che fanno la differenza dalla Tua normalità, se puoi tenti di correggerli, altrimenti li accetti e ne fai addirittura dei punti di forza. Ok... è tutto a posto, tutto normale.
Anche certi "appuntamenti", superata l'ansia normale che li precede, diventano "normalità nel quotidiano", come il ritrovarsi con altri nello stesso luogo per il medesimo motivo. Si può... la cura c'è... va tutto bene, perfettamente normale.
Normalità. Come un vestito su misura, che per uno strappo si rattoppa, l'allarghi o lo stringi secondo il caso, ma c'è ed è tuo. 
Normalità, la senti ogni giorno, l'avverti già quando apri gli occhi al mattino, nel silenzio della vita che riprende piano.
Ed è la consapevolezza che giorno per giorno, saranno tanti i giorni così. Quotidianità che rassicura, comunque.

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