mercoledì 21 agosto 2019

SENSIBILITA'... VIRTU' O LIMITE?




Tra tante doti, della sensibilità teniamo poco conto, addirittura a volte la consideriamo limitante, a seconda della situazione e del contesto. Poi un giorno troviamo a confrontarci un po' per caso ma pure a ragione, e scopriamo tutto un mondo a sé, quello delle Persone sensibili, che sono pure attente, curano i modi e le parole, perché spesso fragili e sempre vulnerabili, non vogliono ferire. A qualcuno fu detto in tempi non sospetti...
Sei troppo sensibile... e quando raggiunse l'età della consapevolezza, si convinse che la sensibilità fosse un limite. Una carenza, un difetto. Perché faceva soffrire, e pure tanto.
Probabilmente non riusciva a gestire questa sensibilità, a orientarla nel verso giusto per metterla a frutto, in modo che fosse una grande risorsa. In seguito il vissuto fu grande maestro ma non gli evitò comunque i contraccolpi, responsabile pure il carattere mite e accomodante.
Ma a che serve allora essere miti? Certe volte è così faticoso anche solo essere compresi, perché la sensibilità è "dono" custodito nell'animo e non si ostenta.
E' come possedere un paio di antenne, simili a quelle delle timide chiocciole. Ne avete mai osservata una mentre fa quell'unica cosa che sa fare?
Striscia piano, è lenta e silenziosa, si guarda da un lato e poi dall'altro, china la testa e poi s'inarca. Quasi a voler dimostrare per prima a se stessa che qualcosa fa oltre che strisciare. Poi però avverte il pericolo, sono le antenne che ne danno avviso. Allora si ritira nel suo guscio dove trova rifugio e protezione. Lì, rintanata resta per un po', ma poi riprende perché è per quello che è nata, sarà pure un "magro scopo" che non porta granché di frutto, però...
Basterà la scia d'argento che lascia dietro di sé, la prova che è stata per esserci tutto il tempo destinato. Comunque mai tempo perso.

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