mercoledì 7 agosto 2019

CASA È...


Da un'immagine e un pensiero... un ricordo di inizio malattia, quando al naturale disorientamento seguì l'aggrapparsi ai sentimenti, a qualsiasi legame antico o volutamente cercato pur di restare a galla. Quando ad un certo punto presi a sentirmi circondata da tanto amore e finalmente capii che avevo ancora tanto da donare perché in realtà non si finisce mai di farlo.
Amavo tutti, ma proprio tutti, la mia famiglia ma anche le conoscenze, Chi incontravo e mi faceva dono della propria esistenza, motivando la mia.
Amavo tutti incondizionatamente, e questo mi faceva sentire protetta, al sicuro come in un nido o stretta da due braccia.
Ricordo che al primo dei miei ricoveri in ospedale, seduta davanti alla finestra era bello vedere fuori la vita scorrere nella normale quotidianità. I panni stesi al sole di un giorno radioso, le tutine rosa di una vita appena sbocciata. Una signora lavava il pavimento del balcone... guarda un po' che cosa notavo e poi pensavo...fino a qualche tempo prima anche per me era stato così, e all'improvviso, in un momento era tutto cambiato, l'ottica era diversa e altre le mie occupazioni.
Ma non era poi così importante, perché volevo vivere e l'essere lì, in quella stanza me lo ricordava. Avevo capito che ciò che conta è altro, nulla a che vedere con la noia e il disagio delle banalità.
Comprendevo solo in quel momento quanto difficile avevo reso la mia vita. E ora accettavo persino la nuova situazione, e in ospedale mi sentivo a casa, perché Casa è dove Tu sei, ovunque vai, comunque sia.
Con questo ricordo, stanotte casa mia è ancora più mia.

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