lunedì 26 agosto 2019

L'INESAURIBILE RICHIAMO DELL'ACQUA


Una scrosciante cascata, la superficie tranquilla di un lago, il mare ondoso o appena increspato. Sono immagini a cui si ricorre spesso quando c'è bisogno di ritrovarsi. È il forte richiamo dell'acqua, del tutto naturale visto che già l'embrione si forma e vive nel liquido amniotico o acque, e il corpo umano stesso è in gran percentuale composto di acqua. Elemento per alcuni versi rassicurante, e ben rappresentativo di azioni e reazioni nel corso della vita.
L'irruenza di una rapida che segue il suo corso e supera ogni ostacolo, il mare mai stanco di urtare lo scoglio e tornare indietro, ma solo per prendere forza, la quiete del lago, protetto dagli argini naturali. Le varie "forme" dell'acqua, l'uomo le cerca per "specchiarsi" l'animo e trovare "risoluzione" con la Mente.
Anche la pioggia, sia a rovesci che goccioline ha il suo senso. Arriva quando serve, nutre e pulisce, spegne fuochi devastanti. È catartica, è "acqua" che non bagna. Preannunciata o all'improvviso, ugualmente scivola come su un impermeabile invisibile.
Succede quando ne sono successe tante da farci l'abitudine, e poi... giusto perché non si può star lì solo a guardare o far finta di niente... si pensa di raccogliere un po' di quell'acqua, farne riserva perché nella vita non si sa mai, tutto torna utile. Pure far tesoro di esperienze neanche immaginate.
Così grazie ad una sorta di diluvio che ha fatto credere, dopo di me il nulla, si impara ad accettare, vivere e superare nubifragi e temporali, e le pioggerelle noiose delle stagioni di mezzo, passano quasi inosservate, considerate alla fine necessarie per la rinascita.

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