lunedì 11 febbraio 2019

RIBELLE (una favola per bambini che fa riflettere i grandi)




Si possono assecondare gli eventi e nello stesso tempo non fermarsi a questo, perché non si trasformi in rassegnazione. Si accetta ma si avanza, cercando le ragioni per cui qualcosa di ingiusto possa diventare normalità, e superandolo.
Una sorta di "ribellione pacifica" motivata da curiosità e autodeterminazione.
"Nel Paese del Dente di Leone, una comunità di lumache conduceva la propria vita lentamente, molto lentamente. Tra loro non si davano nomi, si chiamavano semplicemente, lumaca, così che quando qualcuna volesse parlare ad un’altra e la chiamasse, lumaca, tutte si giravano creando gran confusione. 
Le lumache erano consapevoli della loro lentezza e così anche della propria vulnerabilità, sapevano che la loro vita era fragile e non sarebbe stato certo il guscio che si portavano dietro a poterle difendere dalle calamità, ma accettavano tutto questo con muta rassegnazione. Tra di loro, però, ce n’era una che pur accettando la propria debolezza e la propria vulnerabilità voleva conoscere il motivo della loro lentezza. Cominciò a fare domande, a chiedere il perché di quell’andatura lenta ed il perché nessuna di loro avesse un nome. Ma le lumache più vecchie non le davano ascolto, la consideravano un elemento di disturbo nella loro comunità. La piccola lumaca non si rassegnò a questa ostilità ed annunciò che avrebbe fatto un viaggio durante il quale, certamente, avrebbe avuto risposte per tutte le sue domande ed avrebbe avuto anche un nome che la distinguesse dal gruppo. 
Durante il suo viaggio, la lumaca incontrò tanti altri animali che vivevano sul prato, ebbe un nome e conobbe i piani degli uomini che mettevano in pericolo il Paese del Dente di Leone. Ribelle, questo il suo nuovo nome, tornò alla sua comunità per incitare le altre lumache a lasciare quel posto, ma solo in poche la seguirono poiché tutte le altre, che fossero anziane o avessero semplicemente paura delle idee rivoluzionarie di Ribelle, preferirono rimanere a crogiolarsi, fintanto che fosse possibile, nella loro abitudine. Da qui iniziò un nuovo viaggio alla ricerca di un posto migliore. Alla ricerca di un nuovo Paese del Dente di Leone"…
Quella della piccola Ribelle è una storia di buona volontà, una favola per piccoli e grandi sognatori che non si accontentano di quello che vedono, certi di scovare ben altro celato al loro sguardo. In un’epoca di omologazioni in cui è più rassicurante sentire il tepore del gregge piuttosto che il freddo di un solitario viaggio di scoperta, Ribelle ci insegna che l’abitudine è il peggiore dei mali, il più grande assassino della curiosità e che la vera via per sentirsi liberi è nella libertà dei nostri pensieri, nella rottura degli schemi preconcetti, nella capacità di destrutturare le idee preconfezionate e di non accettarle se non ci soddisfano, di criticarle se non hanno fondamento, di stracciarle se ci imprigionano. Ribelle, col suo guscio, rinuncia alla vita tranquilla da lumaca senza nome per dare risposta alle sue domande e provare cosa sia amare l’umanità, una comunità più grande in cui razze e specie fanno tutte parte dello stesso creato. Una denuncia contro l’isolamento, un inno al rispetto per il prossimo. 
Così, con una storia lieve, Luis Sepúlveda ci disegna intorno un mondo piccolo e lento, fatto di dettagli cui prestare attenzione. Le sfumature del cielo, gli sguardi, i sorrisi, la sofferenza, la gioia del giorno dopo giorno. Un altro mondo possibile con la solidarietà, il rispetto, la forza dei sogni e la caparbietà.
In questa parte del "viaggio", gli ultimi tre quarti di vita, ho imparato tante cose. Ho imparato l’importanza della lentezza e del guardare intorno, ad andare oltre la paura della sofferenza. Ho scoperto che la serenità, a forza di desiderarla è dentro di Noi.

2 commenti:

  1. noi che leggiamo i tuoi post da anni
    emozionandoci, sorridendo, riflettendo, apprezzando tutti i giorni le foto o disegni e lo scorrere dei giorni e degli anni e tanto altro..
    oggi ti diciamo GRAZIE!!!!
    Leggeremo la storia delle lumache senza nome anche alla nostra piccola apina di 4 anni.
    Un bacio dalle 4 apine

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  2. Grazie a Voi per la costanza e la fedeltà.

    Con affetto,
    Mary

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