lunedì 25 febbraio 2019

FIGLIE




I figli in generale possono diventare genitori dei propri genitori e imparano a vivere il valore della reciprocità. Ma sono soprattutto le "figlie" ad avvertire per prime empaticamente le ansie, i turbamenti, le difficoltà delle proprie madri. Sarà perché sono per natura portate all'accudimento, o anche per un atavico senso di responsabilità verso la cura e la protezione, per cui pur sentendone tutto il peso non se la sentono di declinare l'invito della coscienza.
In questo tempo che mi ha vista prima "protagonista" e poi "comparsa" nella malattia, ho conosciuto molte madri e altrettante figlie, con ansie ed emozioni, decisioni prese e svolte di vita. I ruoli che s'invertono e fanno sì che la figlia diventi la mamma di Sua madre e poi si fondono in un'"armonia" tanto simile a quella divina. 
E qualche volta succede pure che quella figlia deve lasciare andar via la mamma, lo farà con gli occhi lucidi e la consapevolezza che così va la vita, perché sempre di vita si parla.
Ho conosciuto figlie dal carattere diverso, da atteggiamenti prevedibili, da reazioni inaspettate.
Figlie arrabbiate e presenti.
Figlie pazienti e molto presenti.
Figlie preparate a tutto, e apparentemente poco presenti.
Nervose e intristite, dolci e pacate, lucide e rassegnate.
Comunque presenti, qualcuna poi rimuove, ma forse è solo una "finta", perché dolore non si rinnovi.

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