sabato 2 febbraio 2019

RESPIRO


Io respiro, e con me la Speranza.
L'ampio respiro della Speranza come cerchi concentrici nell'acqua, ed io che guardo e non mi arrendo, perché ci credo.
Ci credo che bisogna contagiare a non disperare, non è necessario farlo direttamente, basta lanciare un sassolino, cade e crea movimento che si allarga fino a toccare vari punti, fino alla riva. E qui diventa seme e germoglia.
Continuare a... parlarne con speranza ancora una volta si vuole sia gruppo pubblico. Dopo quattro anni dall'ultimo sondaggio, anzi viene proclamato a gran voce, e quindi un motivo ci sarà.
Qualcuno l'ha definito nel suo insieme, "terapia senza effetti collaterali", a questo punto io aggiungerei pure, "forma complementare di prevenzione primaria" visto che tutto può arrivare a Tutti, basta solo fare una pausa e poi la scelta di entrare per qualche minuto in un "mondo" apparentemente a sé, e capire. Provarci almeno.
Chi non c'è passato non può, non riesce? Un motivo in più per tentare il "contagio". Inviti a riflettere senza scacciare "quel pensiero", senza girare la testa dall'altra parte. Messaggi per non aver paura, ché alla fine è peggio immaginare che viverlo... "il problema". Lungi da Noi banalizzare, piuttosto resta vivo il desiderio di ridimensionare, ché alla fine ciò che deve essere sarà, meglio aggiustarsi il "come" dopo che il "quando" ha già sconvolto il corpo e non solo, pure la mente e l'animo.
La Speranza è una grande compagna che si avvale dello sguardo benevolo della Gratitudine, questa porta a non stancarsi mai, a crederci sempre e ad andare avanti. E il tempo passa, e questo significa che la strada è giusta.
Dite che la Speranza spesso illude? Beh, tra illusione e speranza la linea è sottile, conviene percorrerla però, per non restare fermi, col rischio di non dar prova a se stessi che tutto può succedere, tutto può essere.

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