sabato 19 maggio 2018

VIVERE BENE E A LUNGO (prima parte)


La nascita delle Breast Unit, centri multidisciplinari per la diagnosi e la cura del tumore alla mammella, ha posto fine o quasi ai viaggi della speranza anche dalla Puglia. Sono realtà d'eccellenza che presentano un unico neo, sono poco o affatto promosse, e per questo non considerate abbastanza.
Ad esempio, la regione Emilia Romagna pubblicizza tutto ciò che fa, qui da Noi si sta sempre un passo indietro pur avendo tanto e di più, perché c'è una sorta di ritrosia all'eccellenza. E purtroppo al sud si riscontra che si vive meno rispetto al nord pure per carenze del sistema sanitario.
Ma in generale, è sostanzialmente vero che oggi si vive più a lungo? Sicuramente, e le evidenze scientifiche palesano pure le emergenze delle popolazioni più longeve che hanno più anni davanti solo per le migliori condizioni di vita, in quanto l'essere umano è geneticamente programmato a vivere 50 anni.
Per la prima volta c'è la "Storia dell'uomo", dalle origini all'era moderna, con particolare studio sull'invecchiamento nel corso dei secoli, e sull'abbondanza alimentare dei giorni nostri.
Per invecchiamento si intende l'età media alla morte che nel tempo si è gradatamente allungata in maniera rilevante. Nel 50 D.C. era addirittura tra i 35 - 40 anni, oggi si arriva tranquillamente intorno agli 80 per i maschi e 85 per le femmine. Delle 80.000 generazioni, 79.996 hanno vissuto dai 30 ai 50 anni, le ultime 4 hanno raggiunto e superato il traguardo degli 80. Sono isolati i casi centenari, numerosi ma che non possono costituire un riferimento per statistiche di longevità. Di recente è morta Emma Morano di Verbania, la donna più anziana del mondo, vissuta 117 anni, ma esistono comunità intere assai longeve che per qualità di vita e salute sono modelli ed oggetti di studio e ricerca.

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