giovedì 17 maggio 2018

ASCOLTARE SE STESSI. LE EMOZIONI. (terza parte)



Impareremo quindi ad ascoltare senza presunzione di giudizio e abilità di interpretazione, cercando piuttosto di capire ciò che l'Altro intende comunicare realmente. E non solo, presteremo attenzione, cura al linguaggio paraverbale.
Già nell'antichità filosofi e pensatori, quali Platone, Socrate e Galeno parlarono di una stretta relazione tra emozioni e malattia. Nel XIX secolo Lawrence Leshan dimostrò che la storia emozionale del paziente ha un ruolo determinante nel cancro e nella sua evoluzione.
Nel 1973 la dott.ssa Caroline Bedell Thomas afferma che il cancro è la malattia che più si lega ai tratti psicologici, con alcune caratteristiche che predispongono al suo sviluppo:
- Il venir meno del legame affettivo con uno dei genitori
- La disperazione in situazioni difficili
- L'incapacità di esprimere le proprie emozioni
- Una perdita importante qualche tempo prima della diagnosi di cancro.
Si parla poi di PNEI, ovvero Psiconeuroimmunologia, come scienza che studia l'impatto della psiche sul corpo e sul sistema immunitario.
Riepilogando... un'emozione esprime un bisogno che deve essere soddisfatto. Le emozioni non sono né buone, né cattive, sono normali ed essenziali. Le persone che sottovalutano le proprie emozioni non hanno mai imparato a decifrarle e per questo sfuggono a quelle sgradevoli adottando comportamenti di "distrazione" che fanno male al corpo. Leggi, cattivi stili di vita, dipendenze, insonnia. Quando le emozioni non si affrontano, l'informazione veicolata ritorna sempre, e alla lunga questo può avere ripercussioni psicologiche e fisiche.
Quando ci confrontiamo con gli Altri dobbiamo ricordare che trattiamo con creature dotate soprattutto di emozioni. E l'emozione è l'espressione sincera con cui ci si mostra fragili e indifesi ma senza timore, perché in realtà la fragilità è la Nostra forza in un mondo che fa cattivo uso della ragione, dando valore ad una competizione senza scrupoli.

Nessun commento:

Posta un commento